La Sicilia venatoria chiede certezze

Giuseppe La Russa, presidente regionale FIDC Sicilia

Come spesso è successo negli scorsi anni, la data dell’apertura in Regione è un terno al lotto: che cosa è accaduto nel 2021? Come si può dare ai cacciatori siciliani la certezza di una data?

Il tutto ha avuto origine dal parere Ispra, che dovrebbe essere non vincolante e dal ricorso presentato dagli ambientalisti in data 30 agosto 2021 al Tar – Sezione staccata di Catania – anziché al Tar Palermo. Il Tar Catania ha ritenuto che sussisteva il presupposto per l’adozione della misura cautelare monocratica in virtù della particolare emergenza causata dagli incendi nel territorio siciliano, per cui, all’indomani del 31 agosto 2021, ha emesso un Decreto con il quale ha bloccato l’attività venatoria. Da considerare a riguardo alcune cose e precisamente: l’Ispra si ostina a suggerire il 2 ottobre come data di apertura generale della cacciain palese contrasto con la Legge quadro nazionale, 157/92, che prevede la terza domenica di settembre come data di apertura. Si tenga presente, inoltre, che il ciclo riproduttivo del coniglio selvatico, già sin da fine luglio, è abbondantemente terminato, pertanto se i dati del censimento danno la possibilità anche della pre-apertura, perché la caccia al coniglio deve essere autorizzata a partire del 2 ottobre? Si prenda atto, infine, che sul coniglio selvatico sono stati effettuati dall’Università di Palermo 2 censimenti in 3 anni, che prevedono periodi e prelievi di caccia diversificati per Atc. Ma non è tutto, sono tanti infatti i quesiti ai quali non riusciamo ad ottenere risposte… Perché viene autorizzata la preapertura al colombaccio e poi, a causa del parere Ispra, la si sposta ad ottobre? Perché periodi e prelievi di caccia diversificati per gli Atc? Gli incendi per la stragrande maggioranza si sono sviluppati all’interno di Parchi, Riserve naturali, Oasi e demani forestali, quindi in territori già di fatto preclusi alla caccia, mentre per tutti gli altri territori colpiti da incendio (stoppie e sterpaglie varie) la legge prevede il divieto di caccia. Ancora: per labeccaccia ogni anno assistiamo al ‘valzer delle date di chiusura’30 dicembre; 10 gennaio; 20 gennaio; 31 gennaio. Quale data avremo per il prossimo calendario venatorio? Perché Ispra si ostina nel parere, non vincolante, ad indicare sempre la data di chiusura al 30 dicembre, ignorando tutti gli studi scientifici più recenti che indicano l’inizio della migrazione pre-nuziale dello scolopacide in ben altri periodi? Per rispondere all’ultimo quesito, riferisco che abbiamo già chiesto all’Assessore Scilladi inviare ad Ispra la proposta di calendario venatorio 2022/23 nei primissimi mesi del 2022, in modo da poter pubblicare lo stesso molto prima del 15 giugno, data prevista dall’art. 18 della nostra L.R. n. 33/97. Rispettando detto termine, eviteremo il ripetersi dell’ormai annuale telenovela sui calendari venatori, dando finalmente delle certezze ai cacciatori siciliani sulle date dell’apertura e chiusura della caccia”.

Anche l’elaborazione del Piano faunistico-venatorio presenta, purtroppo, alcuni ostacoli…

In merito al Piano faunistico-venatorio ci siamo attivati, assieme ad altre Associazioni venatorie, con gli Assessorati competenti (Agricoltura e Territorio) affinché ognuno di loro, per le rispettive competenze, si attivi alla predisposizione, in tempi piuttosto brevi, di tutto ciò che serve per eliminare le molte storture esistenti ed effettuare le opportune correzioni”.

La difesa della caccia, perché non sia solo ideologica, ha bisogno della ricerca e voi avete posto in essere diversi progetti, come quelli sul coniglio selvatico, sulla quaglia e sulla lepre italica. È vero che in Sicilia state pensando a un vostro Centro Studi che si affianchi all’Ufficio nazionale?

Sì, lo confermo. Nell’ultimo Consiglio regionale abbiamo ritenuto necessario creare un nostro Centro Studi regionale, ovviamente collegato a quello nazionale. Lo abbiamo votato all’unanimità e stiamo predisponendo Statuto e Regolamento d’attuazione, da votare per la definitiva approvazione nel prossimo Consiglio regionale che a breve sarà convocato. Abbiamo ideato il nascente Centro Studi in Sicilia, concordato con l’Ufficio nazionale Federcaccia, poiché riteniamo di dover seguire più attività di ricerca necessarie anche per far fronte alla carenza di dati regionali utili alla stesura dei calendari venatori. Visti gli ottimi risultati che sta fornendo il progetto sulla lepre italica, è nostra intenzione organizzare nuovi corsi in modo da estenderlo a più cacciatori e in più province. Nel contempo, stiamo acquisendo delle notizie su come riformulare un nuovo progetto sul coniglio selvatico, che rimane la prima attività di caccia in Sicilia. Stiamo elaborando anche delle idee per riprendere nuovamente il progetto sull’allevamento della quaglia selvatica”.

Uno dei progetti di cui occuperà sarà quello sulla beccaccia?

Sulla beccaccia è da 2 anni che stiamo investendo con l’acquisto e posizionamento di radiocollari sullo scolopacide. Lo scorso anno siamo stati sfortunati poiché i soggetti catturati non sono arrivati a destinazione nei loro siti abitualiNel 2021 sono stati effettuati le catture e i posizionamenti di ben 11 radiocollari su altrettante beccacce. Incrociamo le dita e speriamo bene! Voglio approfittare dello spazio concessomi per ringraziare Federcaccia nazionale e il dottor Michele Sorrenti per la collaborazione fornita e, non per ultimo, l’amico Alessandro Tedeschi che, con la sua bravura e professionalità, ha consentito la riuscita del progetto di cattura e rilascio”.

L’attività del Centro Studi con i suoi censimenti potrà evitare il ridimensionamento della caccia alla tortora, selvatico sul quale si riversa la preferenza dei cacciatori siciliani?

Ad oggi nella vicenda tortora il Centro Studi potrà fare ben poco. Quest’anno, ad esempio, il nostro calendario venatorio, allineandosi a quanto aveva suggerito la Commissione europea sul prelievo della specie, prevedeva mezze giornate di caccia e una riduzione del 50% dei prelievi, con obbligo ai cacciatori di inviare immediatamente, per il tramite dei Comuni di residenza, le schede allegate al Decreto del calendario venatorio per avere conoscenza delle giornate utilizzate e degli eventuali prelievi. Il tutto doveva servire come ulteriore censimento. Questa impostazione è stata suggerita alle Regioni dal Centro Studi di Federcaccia nazionale, sostituendosi di fatto al Mite (Ministero per la Transizione Ecologica – Nda) che non ha messo in atto le indicazioni della Commissione europea. Sulla tortora, pertanto, bisogna dire che l’Ispra e il Ministero non mettono in atto ciò che viene stabilito in sede europea”.

Purtroppo in Sicilia il caldo e la siccità estivi provocano spesso emergenze incendi che mettono a dura prova la fauna locale. L’assessorato all’Agricoltura, retto da Antonino Scilla, ha recentemente pubblicato una mappa con le zone nelle quali è interdetta l’attività venatoria perché si tratta di terreni bruciati. È un provvedimento utile?

Crediamo che se ne potesse fare a meno poichéi terreni colpiti da incendio e fruibili alla caccia sono di fatto preclusi all’attività venatoria. Chi si trova a caccia e vede un terreno bruciato, è consapevole di doversi allontanare dal sito privo di ogni sterpaglia o quant’altro”.

L’estate scorsa, per cercare di contrastare l’allarme incendi, è stato siglato un protocollo d’intesa fra il Governo regionale e le Associazioni venatorie per il potenziamento dell’attività di prevenzione. Si tratta di un provvedimento valido anche per il futuro?

Certamente! Le Associazioni venatorie sono state convocate dall’assessore all’Ambiente, Salvatore Cordaro, per esprimere la volontà di collaborare gratuitamente nella segnalazione di eventuali incendi sul territorio siciliano. Tutti abbiamo aderito con piacere, dando la nostra disponibilità e sottoscrivendo un protocollo d’intesa. Erano presenti quasi tutte le Associazioni venatorie operanti in Sicilia. La ritengo una collaborazione molto utilei cacciatori tengono enormemente alla salvaguardia del territorio. Per noi federcacciatori, e sono sicuro anche per le altre Associazioni venatorie, è molto bello trovarsi di fronte ad un ambiente integro e verde nel quale muoversi per poter praticare anche la nostra passioneCondanniamo pertanto ogni sorta di violenza nei confronti del nostro ambiente e, su tutti, gli incendi quando non sono provocati da eventi naturali”.

I cacciatori per la loro vicinanza al territorio sono spesso coinvolti in iniziative legate ad attività di volontariato a tutela dell’ambiente e non solo. Esistono azioni in tal senso nella vostra bella isola?

Normalmente le guardie venatorie volontarie svolgono nelle 9 province attività di controllo su tutto il territorio. Con la nostra collaborazione al protocollo d’intesa di cui parlavo precedentemente stiamo preparando delle squadre di cacciatori-volontari che avranno il compito di essere maggiormente presenti sul territorio, cercando così di dare il nostro contributo nella prevenzione degli incendi”.

Intervista di Jacopo Foti

“Caccia&Tiro”, l’omaggio alla Sicilia di Leonardo Sciascia

Il noto magazine dedicato alla caccia e al tiro sportivo, edito da Greentime, dedica un ampio servizio all’iniziativa culturale della Federcaccia

Sul numero di febbraio del noto mensile “Caccia&Tiro”, distribuito in tutt’Italia, un ampio servizio è dedicato ad una iniziativa promossa dalla consiglio regionale Federcaccia Sicilia. Tra le tante iniziative svolte nel 2021 per celebrare il centenario della nascita dello scrittore Leonardo Sciascia, la FIDC Sicilia ha voluto omaggiare la casa-museo dello scrittore, aperta al pubblico nel 2019 grazie al mecenate Pippo Di Falco, di due pannelli dedicati a Sciascia, alla sua infanzia e alla passione per la caccia.

“Abbiamo voluto ricordare Sciascia – ha dichiarato il presidente regionale Giuseppe La Russa – sottolineando questa sua passione per la caccia che ritroviamo in molte pagine dei suoi libri. Molti turisti e studenti visitano la casa dove lo scrittore ha vissuto fino alla fine degli anni Cinquanta e mancava la descrizione della sartoria che era anche, come scriveva Sciascia, una sorta di circolo di cacciatori del paese”.

Il presidente Giuseppe La Russa consegna copie della rivista a Pippo Di Falco, presidente dell’associazione “CasaSciascia”

La casa-museo si trova a Racalmuto, nell’agrigentino, paese natale di Leonardo Sciascia. Qui, tra queste mura, ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza accanto a zie e zii. I due pannelli sono stati collocati in quella che era la sartoria dello zio Salvatore Sciascia, rinomato cacciatore nel paese, e sono stati curati da Salvatore Picone, autore, assieme a Gigi Restivo, del libro Dalle parti di Leonardo Sciascia pubblicato da Zolfo editore.

Il servizio pubblicato su “Caccia&Tiro” (direttore editoriale Marco Ramanzini, direttore responsabile Valeria Bellagamba, redazione Francesca Domenichini) riporta anche alcune citazioni dell’autore del Giorno della civetta sulla passione della caccia: “Mio padre e mio zio, cacciatori e appassionati – scrisse – e i loro amici, mi facevano tirare sempre qualche colpo a bersaglio”.

Uno spazio, all’interno delle pagine, è dedicato alla “Strada degli scrittori”, l’itinerario turistico-culturale ideato dal giornalista Felice Cavallaro. E CasaSciascia è tra le tappe sciasciane più apprezzate dalle migliaia di viaggiatori alla ricerca dei luoghi del grande autore siciliano.

Il nostro omaggio a Leonardo Sciascia

Federcaccia Sicilia ricorda così lo scrittore siciliano, nel centenario della nascita, che si definiva un “buon tiratore”

Lo scrittore in una foto di Nino Catalano tratta da: “Leonardo Sciascia La memoria, il futuro” Almanacco Bompiani 1999

Leonardo Sciascia, cresciuto nella casa di zie e zii, a Racalmuto, oltre a leggere i libri che trovò nella modesta biblioteca di famiglia, trascorse momenti fondamentali per la sua formazione non solo nelle discussioni delle tre zie che raramente uscivano di casa, ma anche nella sartoria dello zio che si trovava, fino agli anni della giovinezza di Sciascia, nel pianterreno della casa di via Regina Margherita (ora via Leonardo Sciascia), recentemente aperta al pubblico grazie ad un privato, Pippo Di Falco, che l’ha acquistata e resa un piccolo museo.

Scrive Sciascia: “Mio padre e mio zio, cacciatori appassionati, e i loro amici,  mi facevano tirare sempre qualche colpo a bersaglio. Sono stato, fino a qualche anno fa, poi non ho più provato, un buin tiratore: con un fuciletto ad aria compressa, a dieci metri, colpivo la capocchia di un fiammifero…”.

Questa curiosa “posa” di Leonardo Sciascia, nella sua campagna di contrada Noce, a Racalmuto, è dell’estate del 1979. È tratta dal catalogo Bompiani dedicato a Sciascia del 1999 e curato da Matteo Collura che scrive: “Può fare impressione questa immagine dello scrittore che della non-violenza e della tolleranza fece le ragioni della sua vita di uomo e di intellettuale. Ma l’abitudine a imbracciare un fucile per lui, racalmutese, risaliva agli anni adolescenziali. Allora, nelle campagne della Sicilia era un brulicare di doppiette; nei circoli e nelle botteghe artigiane era un continuo programmare battute di caccia, un ininterrotto sfidarsi con fucili, cani e furetti”.

Sono tante le pagine dei libri di Sciascia dedicate a battute di caccia e cacciatori. Tra questi ci piace ricordare “Il giorno della civetta” e “A ciascuno il suo“.

In occasione del centenario della nascita di Leonardo Sciascia, nel 2021, FIDC Sicilia donerà alla Casa-museo Sciascia di Racalmuto due pannelli, realizzati dal giornalista Salvatore Picone, dedicati alle citazioni dello scrittore sulla caccia siciliana e nello specifico a immagini e vicende di cacciatori racalmutesi. I pannelli saranno esposti accanto a quelli realizzati dalla “Strada degli scrittori”, l’associazione culturale diretta dal giornalista Felice Cavallaro.

SEZIONE COMUNALE FEDERCACCIA RAMACCA – ASSEMBLEA DI FINE ANNO

 

SEZIONE PROVINCIALE CATANIA

Assemblea di fine anno per la Sezione Comunale di Ramacca.

 Si è svolta lo scorso Venerdì 10 Dicembre la consueta Assemblea di fine anno di Federcaccia – Sezione Comunale di Ramacca -.

L’evento, ospitato presso i locali dell’Hotel Paradiso della Zagara di Ramacca (CT), ha visto una folta partecipazione di federcacciatori e simpatizzanti che ritrovatisi in plenaria, sotto la guida del Presidente della Sezione Comunale Francesco Schilirò, hanno potuto fare il punto sulla situazione attuale in ambito venatorio e sulla gestione del territorio, nonché, sull’attività agricola e rurale nella giurisdizione di competenza. Partecipe ai lavori assembleari anche il Presidente di Federcaccia – Sezione Provinciale Catania – Nello Di Bella, accompagnato dal Vice Presidente Giuseppe Scandura e dal Direttore Responsabile delle Guardie Giuseppe Scandurra.

Ospite d’onore, per la vicinanza a Federcaccia ed al mondo venatorio, il Dottor Luigi Giuliano, Medico Veterinario, che opera nel territorio del Calatino.

Ultimati i lavori assembleari, la serata è proseguita con un momento conviviale a base di prodotti tipici locali.

Con il classico taglio della torta e la rituale foto di gruppo i partecipanti si sono congedati auspicandosi di trascorrere le imminenti festività Natalizie in modo sereno e dandosi appuntamento per le attività, che con l’avvento del nuovo anno, verranno poste in essere.

 

 

 

 

CONTINUA IL LAVORO DI STUDIO E DI RICERCA DI FEDERCACCIA SICILIA. OGGI RINGRAZIAMO ALESSANDRO TEDESCHI – AMICI DI SCOLOPAX.

Il presidente di Federcaccia Sicilia, Giuseppe La Russa, con tutto il Consiglio Regionale ha il piacere di comunicare ai cacciatori siciliani che, dopo i Progetti Coniglio Selvatico, Quaglia e Lepre Italica ha rivolto la propria attenzione alla Beccaccia.

Il Consiglio Regionale aveva deliberato l’acquisto di alcuni trasmettitori GPS-GSM da posizionare su altrettante Beccacce da catturare in Sicilia.

Ultimate in più province le operazioni di cattura e posizionamento dei dispositivi, informiamo che ieri sera si è conclusa con successo questa prima fase del Progetto Beccaccia e che complessivamente sono stati posizionati 11 trasmettitori nel territorio siciliano.

La ricerca permetterà di conoscere gli spostamenti degli individui nel periodo di svernamento e durante la migrazione e riproduzione.

Ringraziamo, pertanto, ancora una volta l’amico Alessandro Tedeschi di Amici di Scolopax per tutto quello che ha fatto in Sicilia e ci piace ricordare che lo stesso Alessandro è da 10 anni che collabora con Federcaccia su questo eccezionale Progetto.

Il nostro grazie va anche all’amico Dott. Michele Sorrenti dell’Ufficio Studi e Ricerche Nazionale di Federcaccia per tutto il lavoro e le attenzioni che rivolge alla ricerca scientifica.

Riteniamo che la ricerca sia essenziale anche per la Caccia. Nell’ultimo Consiglio Regionale abbiamo deliberato all’unanimità la creazione in Sicilia di un Centro Studi Regionale, collegato a quello Nazionale, per continuare a lavorare in tal senso anche su altre specie selvatiche.