da Giuseppe Vecchio | Ott 20, 2016 | AGROFAUNA
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Tuduni – Tutuni (Caltagirone – Palermo) Palummazza, Palummazza sarvaggia (Catania) – Fassa (Messina), questi sono solo alcuni dei nomi dialettali siciliani della specie trattata nella quinta scheda; il Colombaccio rappresenta oggi una specie (nidificante) in forte incremento in Sicilia….
da Giuseppe Vecchio | Set 26, 2016 | AGROFAUNA
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Arrigoni degli Oddi sommo ornitologo, ritenuto il Cacciatore di botte più insigne e competente, la considerava la dote della valle.
Giuseppe Mazzotti nel suo celebre libro "Tutte le cacce agli acquatici” esalta il ruolo che svolge con la propria alimentazione, infatti la folaga strappando le radici di cui si nutre dal fondo dell'area allagata, riesce a muovere e a portare in superficie vegetali e microrganismi che rientrano nell'alimentazione dei fischioni e altre anatre di superficie......
da Giuseppe Vecchio | Ago 24, 2016 | AGROFAUNA
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Da sempre considerato una preda ambita per la sua carne ed un fiero avversario per la sua tenacia in combattimento, in virtù di questo strettissimo legame con l’uomo, il cinghiale appare assai frequentemente, con ruoli da protagonista, nella mitologia di moltissimi popoli. Solo nel corso del secolo passato ha cessato di essere una fonte di cibo di primaria importanza per l’uomo, soppiantato in questo dal suo discendente domestico, il maiale.
Dal punto di vista venatorio viene insidiato con varie tecniche: dalle forme di prelievo “collettivo” con l’ausilio dei cani, come la girata o la battuta, alle forme singole come l’aspetto o la caccia di selezione.
da Giuseppe Vecchio | Lug 22, 2016 | AGROFAUNA
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La lepre: animale astuto, veloce, sagace che mette alla prova le capacità venatorie anche del cacciatore dotato di grande esperienza. Ovviamente si dovrà specificare se ci si riferisce alla lepre europea o alla lepre italica, che sì, sono simili, ma non per questo specie uguali.
La differenza che a prima vista si percepisce è la netta distinzione di colorazione del mantello. Nella lepre italica la parte del ventre risulta essere di un bianco candido nettamente separato dalla colorazione dei fianchi e del dorso che tende al grigio rossastro. Nella Lepre europea questa separazione di colori risulta essere più sfumata. Stesso discorso è da farsi per la pelliccia che copre gli arti posteriori e la parte dorsale del collo.
Questi elementi aiutano il cacciatore a distinguere una specie di lepre dall’altra ma comunque risulta difficile ad un occhio poco esperto tale discriminazione. Tutto ciò da origine ad una serie di problematiche di tipo gestionale che in alcune aree dell’Italia hanno portato addirittura alla sospensione della caccia alla lepre.
da Giuseppe Vecchio | Giu 17, 2016 | AGROFAUNA
Inizia con questa scheda una raccolta mensile sulle specie cacciabili e non, presenti in regione Sicilia. Come prima specie non potevamo che partire dal CONIGLIO SELVATICO: è il mammifero più insidiato, attraverso diverse forme di caccia, da quella più tradizionale che vede come protagonista il furetto con l’utilizzo del cane, meglio se Cirneco dell’Etna; costituisce la parte preponderante del carniere dei cacciatori siciliani; è una componente culinaria di rilievo…in agrodolce.
Nonostante si registri una diminuzione generalizzata su tutta la regione, per effetto della Mixomatosi, il coniglio selvatico oggi è comunque fonte di grandi emozioni per tutti i cacciatori!!