LA COMMISSIONE EUROPEA RISPONDE SULLA DEFINIZIONE DI CACCIA COME “ECCEZIONE” ALLA DIRETTIVA

LA COMMISSIONE EUROPEA RISPONDE SULLA DEFINIZIONE DI CACCIA COME “ECCEZIONE” ALLA DIRETTIVA

Roma, 21 novembre 2020 – Lo scorso 6 ottobre i Parlamentari Europei Dreosto, Casanova, Lancini, Da Re e Tovaglieri hanno presentato un’interrogazione con risposta scritta alla Commissione Europea riguardante la definizione di caccia come “eccezione” al regime di protezione della Direttiva, che la Commissione ha utilizzato in diverse occasioni, mentre la stessa attività è prevista in molti articoli del testo ufficiale della direttiva stessa.

Questa interpretazione a giudizio dei deputati, ma anche di Federcaccia, influenza le posizioni che la Commissione Europea prende quando si tratta di caccia.

  • arrivata nella giornata di ieri, 20 novembre, la risposta, che consideriamo positiva, poiché il termine “eccezione” non compare più e il riferimento alla sentenza della Corte di Giustizia citato riguarda appunto un pronunciamento in cui sono stati ritenuti paritari gli obbiettivi di protezione con le esigenze ecologiche, scientifiche, culturali e ricreative, quindi le esigenze dell’uomo.

Il giudizio favorevole è supportato anche dal fatto che l’articolo 5, che determina il regime di protezione, comincia proprio con la frase “fatti salvi gli articoli 7 e 9”, che disciplinano il primo la caccia e il secondo le deroghe.

Un altro quesito sull’importanza delle azioni sugli habitat per le specie in declino ha trovato risposta nella Commissione Europea, che conferma i Piani d’Azione e la gestione adattativa dei prelievi come gli strumenti idonei a stabilire iniziative sugli habitat e gestire il prelievo venatorio.

Non è quindi un dogma che le specie in declino non debbano essere cacciate, a differenza di quanto continuamente proposto dalle associazioni protezionistiche, in particolare in Italia, ma una scelta da fondare su dati e gestione dei prelievi e degli habitat.

 

 

 

 

 

 

Ufficio Sudi e Ricerche Faunistiche e Agro-ambientali

 

DPCM 3 NOVEMBRE – FEDERCACCIA CHIEDE UN CONFRONTO AL GOVERNO.

UN CONFRONTO RISPETTOSO MA SENZA CEDIMENTI

Responsabilità e rispetto istituzionale non siano scambiate per acquiescenza. Federcaccia prosegue sulla strada di un confronto con il Governo per il riconoscimento delle proprie peculiarità e competenze. Anche al servizio del Paese

Roma, 17 novembre 2020 – Anche prendendo le distanze da atteggiamenti negazionisti o esclusivamente autoreferenziali, è indubbio che si fatica a comprendere il senso delle prescrizioni che colpiscono il mondo venatorio, soprattutto alla luce di un ben diverso metro di misura per altre attività afferenti alla sfera del tempo libero praticate nelle zone arancio e rosse.

Ricordiamo ancora una volta che la caccia si pratica in ampi spazi aperti, lontano da aree abitate e antropizzate, la maggior parte delle volte in forma singola o con un numero di persone tale da poter mantenere, proprio perché all’aperto, una distanza interpersonale largamente superiore a quella che viene consigliata da tutti i protocolli. Una attività a contatto della natura, che permette anche di mantenere in chi la pratica quell’equilibrio psico-fisico così importante in questi momenti di tensione e pressione emotiva causati dalla privazione di tante altre abitudini. Un malessere diffuso di cui giustamente lo stesso Governo si preoccupa per tutti i cittadini. O meglio, per quasi tutti.

Non è quindi accettabile che la risposta governativa alla richiesta di chiarimenti, sollecitata da noi e da altri, in merito ai dubbi sollevati dall’ultimo Dpcm in tema di attività venatoria e spostamenti si sia limitata a un laconico “è permessa” o “è vietata”.

Riteniamo nostro diritto di cittadini – e lo abbiamo chiesto con una lettera inviata al Presidente del Consiglio, ai Ministri competenti e al Presidente della Conferenza Stato Regioni – sapere se la risposta fornita è frutto di motivazioni tecnico scientifiche, che vorremmo allora conoscere. Se invece nasce dal fatto che, preso in tante diverse e tutte importanti incombenze, il Governo non ha avuto il tempo di approfondire la questione, riteniamo doveroso essere ascoltati. O, infine, se è figlia di un preconcetto nei confronti della caccia, è doppiamente inaccettabile e di questo ci ricorderemo.

Già alla fine di ottobre e di nuovo all’indomani dell’emanazione del Dpcm del 3 novembre, Federcaccia aveva chiesto un confronto con le Istituzioni. Su questo punto non intende recedere e ha rinnovato ancora l’istanza di un incontro con un rappresentante del Governo e dei Ministeri interessati, cui esporre non solo le nostre osservazioni e riflessioni, ma anche portare una proposta di buon senso che risolverebbe ogni difficoltà legata all’attuale Dpcm.

Proseguono poi i contatti e i confronti con il mondo parlamentare, ancora più fitti e costanti del solito in questi ultimi mesi, affinché si mantenga alta l’attenzione della Camera e del Senato su questo delicato tema. Analogamente, dal 4 novembre continuiamo a sollecitare una presa di posizione in sede di Conferenza Stato-Regioni, che ha il compito di adottare i Decreti sui territori e che conoscendoli può farlo in modo da rispondere alle esigenze e alle necessità dei cittadini e delle attività produttive. Meglio del Governo, le Regioni conoscono il ruolo assolutamente insostituibile dei cacciatori nella gestione della fauna, in particolare per il contenimento e la prevenzione dei danni all’agricoltura e sulle strade causati dalle specie problematiche, e quello di unico presidio nei confronti delle zoonosi come la peste suina, in grado di arrecare danni irreparabili alla nostra economia.

Un compito “sociale” al quale i cacciatori si sono sempre prestati con grande spirito di collaborazione e senso civico, ma che – è bene chiarirlo nettamente – non è possibile aspettarsi in un quadro generale che vede invece la categoria assolutamente non presa in considerazione nelle sue richieste basilari.

Nulla di quanto nelle nostre possibilità sarà lasciato intentato per dare alla caccia il riconoscimento e le attenzioni che merita, non chiedendo niente di impossibile, ma rigettando con forza l’approccio evidentemente punitivo con cui il tema venatorio è stato affrontato anche in questa occasione almeno da una parte ben nota della compagine governativa.

Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia

 

 

La Federazione si incontra e si confronta

Si è tenuta, il 31 ottobre scorso, in modalità a distanza in ossequio alle disposizioni delle Autorità, la 59^ Assemblea straordinaria della Federazione Italiana della Caccia, per la prima volta in questa forma nella plurisecolare storia dell’Associazione. Approvato il Bilancio consuntivo 2019. Il Presidente Buconi lancia nuove sfide per l’immediato futuro

I componenti l’Ufficio di presidenza, i Presidenti provinciali e gli altri aventi diritto a partecipare all’Assemblea si sono collegati, giorno 31, dalle rispettive sezioni, con la sede centrale di Roma, dove erano presenti il Presidente nazionale Massimo Buconi, il Vicepresidente nazionale Moreno Periccioli e il Presidente provinciale di Roma Leandro Calzetta, in veste di presidente dell’Assemblea.

La riunione aveva come punto fondamentale all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo 2019, per ottemperare malgrado le difficoltà date dalla particolare situazione di questi mesi, agli obblighi statutari e agli impegni amministrativi.
Proprio alle difficoltà e alle vicende legate all’epidemia di COVID-19 ha fatto ovviamente riferimento il Presidente Buconi nella sua breve relazione introduttiva, cogliendo l’occasione per dichiararsi “orgoglioso di essere alla guida della Federazione in questi momenti difficili, perché ho visto da parte vostra, di dirigenti, e di tutti i nostri tesserati, dare un esempio incredibile di impegno sociale e di disponibilità nei confronti della cittadinanza. Un esempio che non è sfuggito alle Istituzioni e alla politica, ma soprattutto alla società civile”.

Buconi ha poi sottolineato un aspetto importante di questa crisi: “Stati, Istituzioni, Enti… Tutti a livello mondiale si stanno interrogando non solo su come uscire da questa situazione ma soprattutto su come affrontare il ‘dopo’, in un quadro mondiale che senza dubbio uscirà, in parte lo ha già fatto, mutato nei suoi equilibri e nelle sue dinamiche. Da queste riflessioni non si vuole sottrarre la caccia e di conseguenza la nostra Associazione. Continuando a guardare con attenzione alle vicende quotidiane del nostro mondo, Federcaccia deve interrogarsi su quale posto vuole occupare nella governance del territorio che già si sta delineando a livello politico e istituzionale. In questo – ha proseguito il Presidente – entra anche il tema dell’unità, da me rilanciato qualche settimana fa. Anche su questo tema il COVID ha causato un rallentamento, perché un argomento così complesso non può essere affrontato al telefono o in video. Chiederò agli altri presidenti nazionali di esprimere compiutamente cosa intendono per ‘unità’, in modo che non ci possano essere fraintendimenti o alibi. Prima di poter parlare di unità organizzativa infatti ci deve essere chiarezza e condivisione di politiche e obbiettivi”.

Dopo la relazione del Presidente si è passati alla presentazione del Bilancio, illustrato dal presidente del collegio dei revisori dei conti Natale Tortora. In linea con i risultati degli ultimi anni anche il bilancio consuntivo 2019 è in pareggio, malgrado un aumento sensibile delle spese legali dovute a difesa dei calendari venatori al fianco delle regioni e degli impegni per la parte tecnico scientifico.
Ovviamente scontato l’apprezzamento dell’assemblea per i risultati presentati, espresso con una approvazione all’unanimità.
Un dibattito sui diversi aspetti delle ultime vicende venatorie e di alcuni temi interni ha concluso questo appuntamento istituzionale, da sempre tappa fondamentale della vita della Federazione, affrontato e superato anche in questo non facile contesto.

(Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia)

Federcaccia Catania con il Coordinamento Regionale delle Federcacciatrici donne impegnati in una operazione di tutela Ambientale nel Comuna di Mascali

SEZIONE PROVINCIALE CATANIA
Guardie Ittiche – Venatorie – Ambientali

Catania 20.09.2020

C O M U N I C A Z I O N E   A L L A   S T A M P A

Federcaccia Sezione Provinciale di Catania ed il Coordinamento Cacciatrici Federcaccia Sicilia
impegnati in un’operazione di Tutela Ambientale in Territorio del Comune di Mascali (CT).

Si è svolta lo scorso sabato 19.09.2020 l’operazione di Tutela Ambientale denominata ―Dalle
Montagne al Mare‖, organizzata dalla Città Metropolitana di Catania assieme al Dipartimento
Regionale della Protezione Civile, ed in collaborazione con il Comune di Mascali,  il Corpo
Forestale della Regione Sicilia, il Parco dell’Etna ed il Centro di Servizi per il Volontariato Etneo.
Si tratta della II^ giornata Ecologica – Educativa, in memoria della Prof.ssa Nuccia Di Franco Lino,
che in quest’occasione ha dato avvio al protocollo ―Strade Pulite‖ siglato tra diversi Enti.

Alle operazioni di ripulitura della Stada Provinciale 59/III, sotto il coordinamento della Dott.ssa
Daniela Scuderi Ispettore della Polizia Provinciale di Catania, hanno preso parte, assieme alle altre
realtà associative, in rappresentanza della Sezione Provinciale di Catania di Federcaccia, Giuseppe
Scandurra, Direttore responsabile delle Guardie Ittiche – Venatorie – Ambientali, accompagnato
dalla Guardia Nino Galvagno, ed in rappresentanza della sezione Comunale di Biancavilla di
Federcaccia, il Vice Presidente Antonio Rao accompagnato dal Segretario Alfio Neri, mentre in
rappresentanza del Coordinamento Cacciatrici di Federcaccia Sicilia la Coordinatrice Romina
Patanè.

A conclusione dell’attività mattutina si è assistito, alla presenza dei Funzionari della Ripartizione Faunistico Venatoria di Catania, alla reimmissione in natura, di due esemplari di Gheppio che hanno spiccato il volo all’interno dell’area protetta del Parco Dell’Etna.

Nel pomeriggio le operazioni hanno avuto seguito sul lungomare di Fondachello di Mascali, dove oltre alla pulizia dei fondali marini, effettuata da squadre di Sub, si è provveduto a bonificare anche un tratto di spiaggia ricadente nella giurisdizione Comunale di Mascali.

Soddisfazione e gratitudine è stata espressa da Nello Di Bella, Presidente Provinciale di Federcaccia
Catania, per la partecipazione attiva all’evento che ancora una volta ha visto in prima linea
Federcaccia, impegnata a tutela della natura e dell’ambiente, nonché, della flora e della fauna
presente.

 

A.T.C. Regionali ed extra Regionali 2020/2021

ATC REGIONALI AMMESSI 2020/2021

GRAD. RESIDENTI AG1 2020-2021

GRAD. RESIDENTI AG2 2020-2021

CL 1 – ELENCO CACCIATORI REGIONALI AMMESSI

CL 2 – ELENCO CACCIATORI REGIONALI AMMESSI

GRADUATORI DEFINITIVA CACCIATORI REGIONALI 2020-2021 CT2

atc en 1 cacc_regionali SV 20_21 

atc en 2 cacc_ regionali SV 20_21

Cacciatori ATC regionali ME 2020-21

EXTRAREG ATC RG1 S.V. 20-21

EXTRAREG ATC RG2 S.V. 20-21

CACC.REG. 2020 2021  SR1

CACC.REG. 2020 2021 SR2

Elenco regionali ammessi A.T.C. TP1 di Trapani anno 2020-2021 

Elenco regionali ammessi A.T.C. TP2 di Trapani anno 2020-2021 

 

ATC EXTRA REGIONALI AMMESSI 2020/2021

GRAD. ATC EXTRA REG. AG1 2020-2021

GRAD. ATC EXTRA REG. AG2 2020-2021

CL1 – ELENCO CACCIATORI EXTRA-REG. AMMESSI

CL2 – ELENCO CACCIATORI EXTRA-REG. AMMESSI 

CACCIATORI EXTRAREGIONALI 2020-2021 CT2 

ATC EN1 elenco cacciatori extraregionali S_V 2020-2021 a

ATC EN2 elenco cacciatori extraregionali S_V 2020-2021

ELENCO ATC PA1 EXTRAR 20-21 

EXTRAREG ATC RG1 S.V. 20-21

EXTRAREG ATC RG2 S.V. 20-21

GRADUATORIA EXTRAREG SR1 20 21 

GRADUATORIA EXTRAREG SR2 20 21 

Elenco  Extraregionali ammessi A.T.C. TP1 di Trapani anno 2020-2021

Elenco Extraregionali ammessi A.T.C. TP2 di Trapani anno 2020-2021