Organizzato dalla Federazione Italiana della Caccia della Sicilia, promotrice del progetto, insieme a Regione Siciliana e al Laboratorio di Zoologia applicata dell’Università di Palermo, lo scorso 12 luglio si è tenuto presso i locali dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura di Palermo il convegno di presentazione del progetto e del volume “Verso il prelievo venatorio sostenibile della Lepre italica (Lepus corsicanus) in Sicilia: buone pratiche e azioni di monitoraggio”, che raccoglie ben sette anni di notevoli risultati sulla lepre italica raccolte a seguito di monitoraggio e prelievo sperimentale, attualmente il primo e unico lavoro ad oggi che mette a disposizione dati, spesso inediti, sul selvatico in oggetto.
La mattinata di lavoro si è aperta con i saluti introduttivi della dott.ssa Roberta Paci del Dipartimento Sviluppo Rurale e Territorio della Regione Siciliana, che ringraziando per l’organizzazione di un momento così importante di studio e confronto, ha sottolineato l’importanza dei cacciatori per la loro conoscenza e presenza sul territorio, elementi fondamentali anche per le Amministrazioni pubbliche.
A seguire, sono intervenuti il Presidente regionale di Federcaccia Sicilia Giuseppe La Russa – che integrando l’intervento della dottoressa Paci ha in via preliminare ripercorso le tappe dei sette anni trascorsi, sottolineando in particolare i corsi effettuati che hanno abilitato ben 152 cacciatori siciliani alle operazioni di monitoraggio in 15 A.T.C., utili anche per l’acquisizione di dati di abbondanza del coniglio e delle volpi – e il Dottor Francesco Riga, Tecnologo Dirigente ISPRA.
Davanti a una sala affollata, interessata e attenta, si è aperta poi la sessione tecnica moderata dal Dottor Michele Sorrenti, Coordinatore scientifico dell’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia Nazionale, che ha ben introdotto l’argomento e le motivazioni che hanno spinto Federcaccia a voler intraprendere in Sicilia questo Progetto di studio sulla lepre italica, specie d’interesse conservazionistico e venatorio.
Nei loro interventi, il Professor Mario Lo Valvo dell’Università di Palermo e il tecnico faunistico Valter Trocchi dell’Ufficio Studi e Ricerche Federcaccia hanno esposto in modo puntuale tutta la parte scientifica riassunta anche nel volume conclusivo, soffermandosi sull’importanza di aver acquisito grazie al Progetto una serie di informazioni prima sconosciute e sottolineando come lo studio – pur richiedendo ulteriori periodi di lavoro e ricerca – ha dimostrato una presenza migliorata di lepri rispetto al passato, con una popolazione che in atto può essere considerata stabile.
I lavori sono proseguiti con gli interventi dell’Ing. Giuseppe Giannini di XValue srl e del Dott. Tramontana sull’utilizzo del supporto informatico per il monitoraggio e il prelievo controllato, utilizzato a sostegno degli studi.
Sul “valore aggiunto” del Progetto, ovvero il monitoraggio sanitario e la raccolta di nuovi dati, hanno portato il loro contributo la Dott.ssa Tiziana Trogu e la Dott.ssa Elisa Rossini, entrambe di IZSLER – Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia, trattando rispettivamente della sifilide dei Lagomorfi e della Mixomatosi nella lepre italica; il Dott. Antonio Lavazza, che ha inquadrato in generale l’importanza dell’aspetto sanitario nel monitoraggio della fauna selvatica; il Prof. Fabio Macchioni dell’Università di Pisa, e la Dott.ssa Giorgia Romeo della Regione Toscana, in merito allo studio parassitologico della lepre italica.
Durante il Convegno ha portato i suoi saluti e quelli del Sottosegretario, l’Avv. Ettore De Conciliis, capo segreteria del Sottosegretario di Stato Sen. Claudio Barbaro del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. De Conciliis ha espresso in particolare stima per il progetto realizzato e apprezzamento per l’impegno e la collaborazione dei cacciatori, affermando che il risultato della ricerca deve diventare patrimonio delle Pubbliche amministrazioni. Ha inoltre espresso un ringraziamento particolare a Federcaccia per l’ottimo lavoro svolto al fianco e in collaborazione con le Istituzioni.
Anche L’On.le Giuseppe Bica, presente all’evento, è intervenuto complimentandosi per la lodevole l’iniziativa auspicando che in futuro la collaborazione con la Regione possa proseguire sviluppando anche altri progetti di studio su selvatici di interesse scientifico e venatorio.
Al termine della sessione di lavoro, ha preso la parola il Presidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi, che ha voluto essere presente in prima persona a Palermo in occasione di questo importante momento di confronto, accompagnato dal responsabile della Comunicazione Marco Ramanzini.
Torno a complimentarmi – ha esordito il Presidente nazionale – come ho avuto modo di fare in più occasioni in questi anni, per questo progetto e per il lavoro fin qui svolto, una delle tappe fondamentali del percorso di studio e ricerca in collaborazione con Enti di ricerca e Istituzioni che Federazione Italiana della Caccia ha intrapreso con il suo Ufficio Studi e Ricerche. Voglio quindi ringraziare sinceramente tutti i tecnici e gli studiosi che se ne sono occupati, il Consiglio Regionale di FIdC Sicilia e tuti gli altri attori coinvolti e che abbiamo visto stamani qui rappresentati nel corso degli interventi, interessantissimi, cui abbiamo assistito.
Federcaccia – ha proseguito – non ha la pretesa di sostituirsi a nessuno, men che mai alle Istituzioni e agli Enti scientifici dello Stato, ma se da questi non viene assolta questa funzione o viene fatto in modo non soddisfacente fornendo studi, dati e ricerche su specie a vario titolo di nostro – e per nostro intendo il mondo venatorio – interesse, questa funzione ci sentiamo in dovere di assolverla noi, esercitando una sorta di “supplenza”, più o meno riconosciuta. Siamo impegnati in tantissimi studi, da anatidi a beccaccia, tordi e molto altro: questo della lepre, per quanto di nicchia, ha un ruolo di rilievo importante per il suo approccio tecnico scientifico e non solo passionale.
Non posso che esprimere compiacimento e ringraziare quelle Istituzioni che scelgono di rivolgersi ai cacciatori al fine di indirizzare appunto questa nostra grande passione per ottenere risultati utili a tutti: alla scienza, alla società, alle specie studiate e, perché no, alla caccia stessa” ha concluso il Presidente Buconi.
Ringrazio quindi tutti i cacciatori che si sono impegnati nel Progetto, l’Università di Palermo e la Regione Siciliana, garantendo la disponibilità e la presenza di Federcaccia sia in questo che su altri progetti futuri”.