DISPUTATO A VALLEDOLMO (PA) IL 20° TROFEO DI CACCIA A SCOPO DI BENEFICIENZA.
Molto partecipata, con circa settanta concorrenti, la 20^ edizione della manifestazione cinofila disputatasi Domenica 4 Giugno a Valledolmo (PA) presso l’Azienda agro Venatoria “Chiusa del Falconiere”.
Antonio Tomaio è ormai famoso per organizzare ogni anno una gara cinofila con il nobile intento di donare all’Associazione Siciliana Leucemie e Tumori dell’infanzia – ODV per l’Ospedale di Palermo il ricavato che quest’anno è stato di €1.840,00.
Oltre ai concorrenti si sono avvicinati alla manifestazione uomini, donne e bambini invogliati dalla bella iniziativa portata avanti dall’inesauribile Antonio che in termini organizzativi è un vero e proprio maestro.
E’ doveroso, altresì, rendere omaggio ringraziando di vero cuore tutte le persone che lo hanno aiutato poiché senza il loro contributo non sarebbe riuscita una manifestazione semplicemente eccezionale per cui cito:
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I principali collaboratori nelle persone di Pietro Picone e Giuseppe Belmonte;
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Lo staff organizzativo composto da Maria Elena Picone, Alessandra Gioé, Denise Guzzardo e Noemi Rivaldo;
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I Giudici di gara Carmelo Sugamele, Antonio Brancato, Maurizio Fontana e Michele Belmonte;
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I Posatori Luca Cangelosi, Giuseppe Concialdi, Filippo Puccio, Melchiorre Giglio e Antonio Patané.
Un particolare ringraziamento va ad Andrea Notarbartolo che ha offerto gratuitamente i campi di gara ed ai proprietari della tenuta, i fratelli Giuseppe e Giovanni Randazzo.
Alla manifestazione, in rappresentanza dell’Associazione S.L.T.I., ha preso parte anche una Dirigente dell’Ospedale, la Dott.ssa Graziella Plumeri.
GARA DI TIRO AL PIATTELLO SU PERCORSO CACCIA PER I CACCIATORI.
SEZIONE PROVINCIALE CATANIA
Il Presidente
C O M U N I C A Z I O N E A L L A S T A M P A
Gara di tiro al piattello su percorso caccia per i cacciatori
Con una Gara di tiro al piattello su percorso caccia il comitato dei festeggiamenti in onore a San Giovanni Battista, i Federcacciatori afferenti alla Sezione di San Giovanni Montebello – Frazione di Giarre (CT) -, e gli appassionati di caccia in generale, si sono dati appuntamento sabato 27 e domenica 28 maggio u.s. presso il Poligono di Tiro ―Piano Ponzio‖ sito nel Comune di Linguaglossa. Ad accogliere i partecipanti è stato Orazio Patanè che con entusiasmo ha curato l’organizzazione dell’evento sportivo. Sui campi di gara sono stati diversi i partecipanti appassionati della disciplina sportiva provenienti da tutta la provincia. Giornate intense ed entusiasmanti per tutti i partecipanti, a salire sul podio sono stati : I° Zammitti Giuseppe, II° Greco Michele, III° Spanò Giuseppe e Patanè Francesco a parità di merito, per il comitato dei festeggiamenti di San Giovanni Battista, mentre per i Federcacciatori di San Giovanni Montebello il podio se lo sono aggiudicato: I° Licciardello Lorenzo, II° Mangano Giuseppe, III° Russo Rosario, per la categoria Junior il I° posto va ad Orazio Licciardello, mentre a conquistare il I° posto per la categoria Lady è Romina Patanè, a seguire la categoria Veterani con Mariano Garozzo classificatosi I° e Salvatore Tropea II°, per la categoria Super Veterani il podio va a Antonino Smeraldi I° e Giuseppe Signorello II°. Per il piccolo calibro 410 il podio spetta a Giovanni Emmanuele classificatisi I°, seguito da Paolo Amelio II° e Giuseppe Signorello III°. Al Barrage il super premio va a Francesco Patanè con il risultato di 25 su 25. Soddisfazione è stata espressa da Nello Di Bella Presidente Provinciale Federcaccia Catania, che si congratula con tutti i partecipanti per gli ottimi risultati ottenuti durante la gara disputatasi in segno di unione e passione per il mondo venatorio.
HOMO HOMINI LUPUS
Consiglio Regionale della Sicilia
Racalmuto, 27 Maggio 2023
Homo homini lupus
Desidero ribadire che, ancora una volta in questa terra di Sicilia, non si è liberi di esprimere un proprio parere, senza minimamente volere offendere Istituzioni e/o altre Associazioni, e che non si rischi l’accusa di essere additati come “critici” dell’operato dell’Assessore Luca Sammartino in merito alla Bozza di Calendario Venatorio 2023/24.
Con il nostro “comunicato- richiesta di incontro”, non abbiamo inteso minimamente togliere la nostra fiducia all’Assessore Luca Sammartino. Siamo, invece, soltanto rammaricati che altri abbiamo parlato per noi insinuando, in nostra vece, di essere detrattori dell’operato dell’Assessore.
Nel nostro comunicato, a firma di dieci Associazioni Venatorie presenti in Sicilia, abbiamo solo voluto ribadire che le nostre osservazioni alla Bozza, formulate verbalmente e successivamente per iscritto, come richiesto dall’Assessore, non siano state, per come appare, accolte.
Ed infatti, al fine di confrontare la Bozza di Calendario consegnataci in sede di Comitato Faunistico Venatorio con quella inviata all’Ispra, ho richiesto verbalmente agli Uffici preposti di averne copia ma, ahimè, in spregio a qualunque principio di collaborazione e trasparenza la richiesta è rimasta senza alcuna risposta.
La verità è che, se le nostre critiche fossero state un tentativo speculativo, avremmo atteso un ipotetico parere negativo dell’Ispra prima di muoverle nei confronti dell’operato dell’Assessore.
Oltre a questo argomento, ci siamo permessi di ricordare all’Assessore quali preoccupazioni nutriamo per le tante problematiche esistenti. Forse abbiamo sbagliato ad esternarle? Crediamo, invece, di avere tutto il diritto di potere parlare esprimendo le criticità in atto esistenti.
Sappiamo bene che era già stata stanziata la somma di €70.000,00 per il censimento del coniglio selvatico che per la terza volta, impiegando un Progetto fornito gratuitamente dalla mia Associazione, verrà utilizzato. La nostra preoccupazione, invece, va oltre perché guarda a tante altre specie selvatiche.
Vorrei, infine, ricordare che Federazione Italiana della Caccia è stata da sempre disponibile alla collaborazione con gli Uffici, con i vari Assessori che si succedono e non si è mai tirata indietro spendendo magari fondi propri per il bene comune.
Oggi, guarda caso, siamo diventati, assieme alle altre Associazioni con le quali condividiamo un Progetto unitario, solo critici e riceviamo dinieghi e non risposte
In conclusione vorrei esprimere il mio personale rammarico su questa vicenda poiché il tutto serve solo a tentare di spaccare un mondo venatorio siciliano, già abbastanza frastagliato, che sta muovendo i primi passi per un discorso comune. Cosa peraltro auspicata dai Cacciatori siciliani.
Se finalmente oggi dieci Associazioni, ma sicuramente domani ce ne saranno altre ancora, si seggono attorno ad un tavolo per discutere assieme sul problema Caccia, che accomuna tutti, e per cercare di essere più incisivi nel formulare le richieste di tante cose che ci spettano ma che mai abbiamo avuto dà forse fastidio?
Che ben venga il dialogo tra le Associazioni Venatorie. Attenzione, però, ai detrattori.
Cordialmente
Il Presidente
Giuseppe La Russa
CHIESTO INCONTRO ALL’ASSESSORE SAMMARTINO DA PARTE DI DIECI ASSOCIAZIONI VENATORIE.
Palermo, 22 Maggio 2023
All’Assessore Regionale all’Agricoltura
On.le Luca Sammartino
PALERMO
CALENDARIO VENATORIO 2023/2024
SIAMO ALLE SOLITE PERCHE’ NULLA E’ CAMBIATO
Le scriventi Associazioni Venatorie, che rappresentano oltre il 70% dei Cacciatori siciliani, esaminata la Bozza di Calendario Venatorio 2023-2024 proposta dall’assessorato nella seduta di Comitato Faunistico Venatorio del 19/04/2023, hanno rilevato che questa ricalca pedissequamente quella della precedente annata 2022/23, con qualche ritocco che poco si discosta dalle effettive esigenze inerenti alcune specie.
Nella stessa seduta di Comitato, le Associazioni presenti sono state invitate a formulare via PEC gli eventuali suggerimenti di modifica o integrazioni al Calendario Venatorio, i quali sono stati puntualmente forniti.
Purtroppo, i nostri suggerimenti, scaturiti anche dai recentissimi pareri negativi espressi dall’Ispra sui Calendari Venatori di altre Regioni (Marche, Liguria, Trentino, Lombardia ed Emilia Romagna) non sono stati minimamente tenuti in considerazione.
Riteniamo che le riunioni di Comitato Regionale Faunistico Venatorio dovrebbero servire ad intavolare una fattiva collaborazione tra le Associazioni Venatorie, quelle Ambientaliste ed Agricole, mediate dall’Assessore Regionale ed i Funzionari preposti, per arrivare nello specifico ad una condivisione della proposta di Calendario Venatorio, utile appunto per scongiurare i ricorsi.
Ci dispiace constatare, pertanto, che ancora una volta, sono state disattese le aspettative delle Associazioni Venatorie e, come nel passato, dopo tante belle parole non arrivano i fatti.
Pertanto:
Siamo preoccupati e decisamente stanchi che anche quest’anno – per l’ennesima volta – ci si avvii verso la stagione dei ricorsi ai Tribunali;
Siamo preoccupati che le somme versate dai Cacciatori nelle casse della Regione non vengano utilizzate per i fini di legge;
Siamo preoccupati per la predisposizione del Piano Regionale Faunistico Venatorio di cui non si conosce l’iter ed i tempi per essere definito;
Siamo preoccupati perché sono state smantellate le Ripartizioni Faunistico Venatorie, uffici preposti a gestire e disciplinare la Caccia e non è stato costituito l’Osservatorio Faunistico venatorio Regionale (art.9 L.R.n.33/97);
Siamo preoccupati per i mancati censimenti strutturali della selvaggina stanziale e migratoria;
Siamo preoccupati per il perseverare a non volere istituire i Comitati di Gestione degli AA.TT.CC.
Per i motivi anzidetti, ed altri ancora, Le chiediamo un confronto chiaro, schietto e condivisibile sulle problematiche attuali, che possa dare le giuste risposte ai cacciatori siciliani.
AnuuMigratoristi Sebastiano Valfrè ArciCaccia Leopoldo Vernagallo
A.S.C.N. Andrea Notarbartolo C.P.A.Sicilia Vincenzo Nizza
C.P.A. Sport Federico Cudia C.S.U. Carmelo F.sco Alfano
Consiglio Siciliano C.P.A Michele Pizzuto FIdC Giuseppe La Russa
FSdC Calogero La Porta U.N. Enalcaccia Ivan Bruno
PUBBLICATE MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE AI CORSI DI FORMAZIONE PER COADIUTORI AI PIANI DI CONTROLLO DEI SUIDI NEL TERRITORIO SICILIANO.
GRANDE PARTECIPAZIONE AL MEMORIAL RENZO TEATINI
Consiglio Regionale della Sicilia e Sezione Provinciale di Trapani
Giorno 07 Maggio 2023 ha avuto luogo, nella Z.A.C. Casal Monaco, agro di Fulgatore (TP), un Memorial in ricordo del compianto Renzo Teatini, già Presidente Provinciale, per oltre trenta anni di FIDC Trapani nonché Vice Presidente Regionale e Responsabile Regionale della Cinofilia.
La manifestazione è stata molto partecipata con quasi 40 turni di gara e con una massiccia presenza di Cacciatori provenienti sia dal Trapanese che da altre provincie.
L’organizzazione della manifestazione è stata impeccabile ed è stata gestita molto bene da parte di tutto il gruppo della Sezione Provinciale di Trapani cui va il merito della riuscita del Memorial.
Grazie all’invito rivolto dal Presidente Provinciale di FIDC Trapani, Antonino Incammisa, e dai compagni di Caccia di Renzo, Rocco Orlando e Carmelo Sugamele, abbiamo avuto la graditissima presenza, per tutta la manifestazione, della Signora Teatini accompagnata dalla figlia e dal genero.
Il Memorial, dopo il barrage finale disputato tra Rocco Orlando, Melchiorre Giglio e Vincenzo Spuches, se lo è aggiudicato quest’ultimo con il suo Setter Inglese “Ettore”.
Grande commozione ha pervaso tutti i presenti nel rendere omaggio all’Amico Renzo che è stato un vero Maestro per tanti attuali Dirigenti e per i Giudici Federali di Federcaccia Sicilia.
Si sono succeduti, quindi, gli interventi del Presidente Provinciale di Trapani, del Presidente Regionale, del Vice Presidente Regionale, del Presidente della Sezione Comunale di Partanna, a cui Renzo era molto legato, e dei Giudici Federali che hanno valutato i concorrenti dell’odierna manifestazione.
A conclusione è intervenuta la Signora Teatini che ha avuto parole di sentito ringraziamento nei confronti di tutti ricordando anche la grande passione che il proprio marito nutriva nei confronti della Caccia e del profondo legame che lo univa alla nostra Associazione. Ha voluto rammentare, infine, come Renzo si sentisse appagato allorquando si trovava immerso nella natura e nelle sue montagne che tanto amava e rispettava.
Personalmente posso dire di avere condiviso con lui e per tanti anni, all’interno del Consiglio Regionale di FIDC Sicilia, una grande passione che si chiama Caccia.
Chi ha avuto il piacere di conoscerlo ed apprezzarlo lo ricorderà come un instancabile dirigente della nostra Associazione e come un eccellente Cinofilo, amante dei suoi Kurzhaar con i quali condivideva le giornate di Caccia assieme a quei pochi amici che lo accompagnavano.
A lui mi legava un fraterno rapporto di sincera amicizia acquisita da subito allorquando iniziai a partecipare alle mie prime riunioni di Consiglio Regionale ed in lui trovai un Maestro ed un esempio da seguire formandomi anche grazie ai suoi suggerimenti.
Chi ha avuto il piacere di conoscere Renzo non può che richiamare alla memoria il suo carattere sanguigno, generoso, simpatico, travolgente ma anche un po’ “tedesco” come lui stesso ogni tanto amava definirsi, sicuramente per analogia verso i suoi Bracchi Tedeschi.
TELEMETRIA SATELLITARE 2023. E’ IN CORSO LA MIGRAZIONE PRENUZIALE DEI TORDI
TELEMETRIA SATELLITARE 2023. TORDI BOTTACCI: LA MIGRAZIONE È IN CORSO
Federcaccia, attraverso l’Ufficio Studi e Ricerche, ha proseguito quest’anno la ricerca in collaborazione con l’Università di Milano sulla fenologia migratoria di tordi bottacci svernanti in Italia. Le aree di cattura e marcatura dei tordi sono state la Sardegna, come l’anno scorso, e le Marche; in entrambi i siti le operazioni si sono svolte nel mese di dicembre 2022.
Abbiamo ottenuto nel corso del mese di marzo i primi dati d’inizio migrazione, che è avvenuta in direzione Nord-Est, per tre soggetti. Il tordo chiamato Sirio, svernante nell’area del Parco del Conero (Ancona), è rimasto in area di svernamento fino al 9 marzo, successivamente il giorno 18 ha inviato un segnale dalla Croazia. La partenza è quindi avvenuta in questo intervallo di tempo 9-18 marzo.
Il tordo chiamato Irgoli, ha dato segnali in area di svernamento in Sardegna in provincia di Nuoro fino al 20 febbraio, poi i segnali si sono interrotti fino al 22 marzo, in cui il tordo ha inviato un segnale dall’Ungheria. Anche in questo caso si conferma che la migrazione non è avvenuta prima del 20 febbraio.
Il tordo Shedir, anch’esso marcato in Sardegna in provincia di Nuoro, non ha dato segnali per molto tempo, ma il 16 marzo ha inviato dati di presenza nell’area di svernamento, mentre il 30 marzo ha segnalato la sua presenza in Serbia.
Questi dati si vanno ad aggiungere a quelli ottenuti l’anno scorso, e a quelli ricavati dalla Regione Puglia, che col proprio Osservatorio Faunistico sta svolgendo da due anni la stessa ricerca.
Federcaccia continua nel monitoraggio della migrazione attraverso la metodologia più affidabile per conoscere con precisione gli spostamenti di questa specie nel corso dell’inverno e della primavera.
Tordo Irgoli 2022-23 Tordo Shedir 2022-23 Tordo Sirio 2022-23
UFFICIO STUDI E RICERCHE FAUNISTICHE E AGRO AMBIENTALI FEDERCACCIA
IL MONDO VENATORIO RISPONDE ALLA RICHIESTA DI INFRAZIONE SOLLECITATA DAGLI ANIMALISTI
Roma, 30 marzo 2023
Egregio Commissario Virginijus Sinkevičius
DGXI Environment Commissione Europea
Rue de la Loi / Wetstraat 200
1049 Brussels – Belgium
On.le Prof. Gilberto Pichetto Fratin Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica
Via Cristoforo Colombo,
44 00144 Roma
On.le Dr. Francesco Lollobrigida Ministro dell’agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste
Via XX Settembre, 20
00187 Roma
Prot. 146/2023/PP
Oggetto: richiesta procedura d’infrazione da parte delle associazioni animal-ambientaliste
Le scriventi Associazioni Nazionali (Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia) e il Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN) riunite nella CABINA DI REGIA Unitaria del Mondo Venatorio desiderano porre alla Vostra attenzione il fatto che nei giorni scorsi le sigle animaliste e ambientaliste LIPU-ENPA-LAC-LAV-Legambiente-WWF hanno dichiarato di avere inviato alla Commissione Europea DG ENVI una denuncia con richiesta di procedura d’infrazione contro lo Stato italiano per violazione della direttiva 147/2009/CE.
In particolare tale denuncia riguarderebbe:
- date di chiusura della stagione previste nei calendari venatori, in quanto coinvolgerebbero la migrazione prenuziale;
- piani di gestione delle specie allodola, tortora e coturnice
- piano antibracconaggio,
- circolare interpretativa sull’utilizzo del piombo nelle zone umide, recentemente prodotta congiuntamente dai MASE e MASAF.
Ciò posto, si fa presente, in primo luogo, che le sigle LIPU, ENPA, LAV, LAC hanno nel proprio statuto l’obbiettivo di abolire o combattere la caccia, dunque si tratta di associazioni ideologicamente contro l’attività venatoria, le cui argomentazioni sono, quindi, viziate fin dall’origine. Anche, Legambiente e WWF, seppur non prevedano l’abolizione totale della caccia, sono, comunque, da sempre associazioni schierate su posizioni fondamentaliste contro l’attività venatoria che cercano di limitare con richieste che non poggiano su dati scientifici.
Appare inoltre opportuno ricordare che in Italia la revisione del documento Key Concepts, pubblicato nel 2021, non si è svolta secondo le raccomandazioni della Commissione sia per quanto riguarda la necessità di instaurare un processo partecipativo e condiviso, sia per la scala di priorità da utilizzare per i riferimenti scientifici. Ciò ha di fatto determinato che le Regioni Italiane ed il Ministero dell’Agricoltura non siano stati ascoltati nelle loro richieste, nemmeno per una verifica dei dati prima dell’invio degli stessi. Ne consegue che i dati KC 2021, comunque non validi legalmente, non siano condivisi dagli enti che si occupano secondo quanto disciplinato dalla Costituzione Italiana della gestione della fauna.
Tutto ciò premesso, di seguito, si formulano considerazioni specifiche in merito alle argomentazioni addotte dal gruppo di associazioni animal-ambientaliste:
DATE DELLE STAGIONI VENATORIE E MIGRAZIONE PRENUZIALE.
Le specie di uccelli migratori cacciabili in Italia hanno per la maggior parte un dato Key concepts che si colloca nel mese di febbraio.
Per quelle specie, invece, che hanno KC nella terza decade di gennaio, la caccia può chiudere alla fine dello stesso mese attraverso l’utilizzo della decade di sovrapposizione, prevista dai paragrafi 2.7.2 e 2.7.9 della Guida alla Disciplina della Caccia UE e da quest’anno considerata legittima anche da ISPRA. Si tratta delle specie folaga, gallinella d’acqua, canapiglia e codone.
Vi sono poi alcune specie che sono state oggetto di dibattito nel corso del processo di revisione del documento Key concepts, il cui dato KC è oggi collocato, in modo del tutto difforme dagli altri Stati UE, nella prima o nella seconda decade di gennaio, si tratta di tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, beccaccia, e alzavola. Come è noto, su dette specie vi era stata la richiesta di modifica da parte delle Regioni italiane e delle associazioni venatorie nel corso della revisione del documento KC, ma l’allora MITE e ISPRA rifiutarono le proposte, agendo in modo autonomo, come già detto. Non è un caso che il documento Key concepts riconosca la discordanza dei dati KC italiani per tutte queste specie e per alcune di esse puntualizzi che possono esservi state confusioni fra movimenti invernali non migratori e inizio della migrazione vera e propria. Addirittura, per la beccaccia e il codone il testo del nuovo documento KC afferma ufficialmente che la migrazione prenuziale abbia inizio in febbraio nelle regioni geografiche trans-nazionali che includono l’Italia.
In merito alle specie beccaccia, tordo bottaccio, tordo sassello, cesena e alzavola, si fa presente che la Guida alla Disciplina della Caccia UE prevede ai paragrafi 2.7.3 e 2.7.10 la possibilità per le regioni degli Stati membri di derogare al dato KC nazionale, se in possesso di studi che supportino una data d’inizio migrazione prenuziale diversa da quella nazionale. Questo è esattamente quanto hanno fatto le Regioni Italiane, in particolare la Regione Veneto e la Regione Puglia, citate nei comunicati LIPU, utilizzando pubblicazioni scientifiche recenti, relative alla propria regione o a macroaree con più regioni limitrofe, che dimostrano un inizio della migrazione in febbraio e non in gennaio.
Da quanto esposto si dimostra che nessuna regione italiana ha autorizzato la caccia durante la migrazione prenuziale.
PIANI DI GESTIONE
Sono tre le specie per le quali sono stati approvati i piani di gestione: l’allodola, la coturnice e la tortora selvatica. Per l’allodola i prelievi sono stati drasticamente ridotti dal 2018 ad oggi in tutte le regioni a 10 capi giornalieri e 50 annuali. Solo in due regioni si è consentito, sempre in accordo con quanto previsto nel piano nazionale, di aumentare il prelievo, solo per i cacciatori specialisti, a 20 capi al giorno e 100 annuali. Tale possibilità resta comunque legata alla verifica da parte di ISPRA che non sia superato il prelievo totale regionale ottenuto negli anni precedenti il 2018. Nel corso delle ultime riunioni del Tavolo Tecnico Nazionale sui piani di gestione è emersa una efficace raccolta dati sia dei prelievi, sia dei miglioramenti ambientali in atto o pianificati per le tre specie. Si ricorda che alla stesura dei piani hanno comunque sempre partecipato anche le associazioni ambientaliste, che hanno sempre avuto la possibilità di proporre integrazioni e modifiche. Anche la tortora è soggetta a strettissimi limiti di prelievo giornalieri e stagionali (5-15) oltre che a un limite massimo per ogni regione corrispondente al 50% della media dei prelievi delle stagioni 2013-2018. Ciò ha portato a una riduzione di più del 70% del prelievo rispetto agli anni precedenti in Italia. Sono in atto in molte regioni programmi di miglioramento ambientale finanziati dalla PAC e in parte dagli ATC che sono favorevoli alla specie. La coturnice è storicamente una specie gestita correttamente in tutto l’arco alpino. I cacciatori partecipano ai censimenti, i comprensori alpini realizzano miglioramenti ambientali e garantiscono il rispetto dei piani di prelievo, sempre con parere ISPRA al riguardo.
Per quanto sopra esposto non risponde al vero affermare che i piani di gestione delle specie in declino non siano applicati.
PIANO ANTIBRACCONAGGIO
Diversamente da quanto affermato dalle associazioni proponenti la denuncia, nel corso degli ultimi anni in Italia è aumentato in modo importante il controllo sui reati contro la fauna, soprattutto ad opera di un nucleo dei Carabinieri Forestali chiamato SOARDA, acronimo che significa Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno degli Animali, che ha effettuato spedizioni in varie aree del paese identificate come “Black spot” nel Piano Antibracconaggio approvato. Tra queste l’area delle colline bresciane e bergamasche, la pianura padana nel corso della migrazione dell’allodola, il delta del Po e la Laguna di Venezia, l’area del Casertano etc.. A ciò si aggiunge la progressiva riorganizzazione delle Polizie provinciali, dopo la legge Del Rio che ha riportato in capo alle regioni la gestione delle guardie ittico-venatorie.
È quindi non rispondente al vero l’affermazione secondo la quale il Piano Nazionale Antibracconaggio sarebbe inapplicato.
CIRCOLARE INTERPRETATIVA SUL REGOLAMENTO EUROPEO RIGUARDANTE IL DIVIETO DI USO DI MUNIZIONI AL PIOMBO NELLE ZONE UMIDE.
Si fa presente che la scrivente Cabina ha già evidenziato ai competenti Ministeri la necessità di implementare i contenuti del Regolamento europeo sul divieto delle munizioni con piombo nelle aree umide. Tuttavia, la circolare emanata dai Ministeri congiunti MASE e MASAF, non fa che chiarire che non sono comprese nelle aree umide gli allagamenti effimeri dovuti a piogge, secondo quanto già disposto dal Tribunale Europeo. La stessa circolare scrive chiaramente che sono comprese nelle aree a divieto di utilizzo del piombo tutte le zone umide classificabili come aree Ramsar, in completa analogia con quanto disposto dal Regolamento europeo; quindi, non si comprende in quale modo questa circolare avrebbe “fortemente ridotto la portata del divieto attraverso una definizione limitata ed errata delle zone umide“.
Si tratta anche in questo caso di un’affermazione non veritiera.
CONCLUSIONI
Da quanto sopra esposto si dimostra la pretestuosità della richiesta delle associazioni animal- ambientaliste, che perseguono in realtà un fine ideologico di restrizione o abolizione della caccia, attraverso affermazioni non rispondenti all’assetto normativo della direttiva 148/2009/CE e dei suoi documenti interpretativi
La scrivente Cabina di regia auspica che la Commissione Europea e le autorità nazionali valutino con oggettività i contenuti della richiesta e le delibere dei calendari regionali, che dimostrano la totale adesione ai principi di tutela e “saggio uso” delle popolazioni di uccelli europei.
Con i migliori saluti.
Cabina di regia unitaria del mondo venatorio
(Federcaccia, Enalcaccia, ANLC, ANUUMigratoristi, Italcaccia, CNCN)
Massimo Buconi – Presidente FIDC
Lamberto Cardia – Presidente Enalcaccia
Marco Castellani – Presidente AnuuMigratoristi
Gianni Corsetti – Presidente Italcaccia
Maurizio Zipponi – Presidente CNCN
Paolo Sparvoli – Presidente ANLC
CACCIA SOSTENIBILE, UNA RISORSA PER LA COMUNITÀ: È PARI A 8,5 MILIARDI DI EURO IL VALORE ECONOMICO E AMBIENTALE COMPLESSIVO DERIVANTE DALL’ATTIVITÀ VENATORIA IN ITALIA
Ben 1 miliardo la valorizzazione ambientale della caccia: 708 milioni di euro di valore naturale generati dal mantenimento delle aree umide, degli habitat e dalla tutela delle aree naturali protette resi possibili grazie a finanziamenti e gestione del mondo venatorio. 20 milioni di euro di valore agricolo derivanti dai risarcimenti agli agricoltori per danni da selvatici e/o per misure di prevenzione. 75 milioni di euro di risparmi derivanti dalla riduzione dell’impronta ecologica e idrica prodotte dalla filiera della carne. Sono alcuni dei dati emersi dalla presentazione della ricerca sul valore dell’attività venatoria in Italia oggi in Senato
Roma, 14 marzo 2023 – Il mondo venatorio, da tempo impegnato in un percorso di rafforzamento del proprio ruolo in chiave più etica e sostenibile, è in grado di generare un valore di circa 8,5 miliardi di euro annui per la collettività in termini economici e ambientali. È quanto emerge dallo studio “Il Valore dell’Attività Venatoria in Italia”, curato da Nomisma e presentato oggi all’interno di un momento di confronto organizzato da Federazione Italiana della Caccia presso il Senato della Repubblica, nella prestigiosa sede di Palazzo della Minerva.
La ricerca prodotta da Nomisma è stata sviluppata partendo dalla necessità di individuare le possibili traiettorie di sviluppo del comparto in un’ottica di maggiore sostenibilità, ma anche di quantificare gli effetti economici, sociali e ambientali generati dall’attività venatoria in Italia. L’indagine ha coinvolto direttamente stakeholders e Comunità per cogliere anche alcuni gap di conoscenza che riguardano il settore.
La percezione dei consumatori italiani
Lo studio propone un approfondimento sui consumi per comporre un quadro di riferimento quanto più possibile completo ed esaustivo, in grado di dimensionare anche le ricadute economiche.
Partendo dai consumi, ad esempio, lo studio rileva che tra i 45 milioni di maggiorenni che si nutrono di carne il 62% consuma anche selvaggina. Nella maggioranza dei casi si tratta di un consumo che avviene prevalentemente fuori casa (nel 39% dei casi al ristorante). Queste interessanti prospettive per la filiera alimentare della selvaggina sono rafforzate dal fatto che ben 23 milioni di consumatori italiani (il 51%) si dichiara pronto ad acquistarla per consumo domestico se fosse di più facile reperimento.
Gli intervistati, inoltre, risultano particolarmente attenti e sensibili nell’attuare comportamenti sostenibili nelle proprie scelte alimentari. Rispetto alla carne acquistata, il 72% ritiene molto importante il fatto che presenti meno rischi per la salute e il 70% che provenga da una filiera tracciabile. Inoltre, il rispetto del benessere degli animali e dell’ambiente è ritenuto condizione imprescindibile dal 64% del campione, così come il 61% degli intervistati è attento al fatto che la carne non provenga da allevamenti intensivi. Il 47% considera importante che la carne acquistata sia naturale e provenga da animali selvatici e non di allevamento.
Rispetto al livello di conoscenze dell’attività venatoria va però sottolineato che di base è presente una forte disinformazione tanto che ben 2 italiani su 3 si dichiarano non sufficientemente informati sulla tematica e solo 1 intervistato su 10 afferma di conoscere appieno norme e disposizioni che ne regolano l’operato. Rispetto ai soggetti dai quali gli italiani vorrebbero ricevere informazioni, il 60% degli intervistati individua gli enti pubblici come realtà autorevole e adeguata a fornire tali informazioni.
La valorizzazione ambientale e sociale della caccia
A partire da una consultazione dei principali stakeholders, lo studio Nomisma ha potuto raccogliere i diversi punti di vista di un ampio parterre, fondamentali per consolidare la fase di valutazione economica, effettuata attraverso analisi, raccolta ed elaborazione dati, finalizzati a determinare anche gli effetti generati e potenzialmente generabili dall’attività venatoria nei confronti dell’ambiente, mondo agricolo e socio-sanitario, comunità ed economia nazionale.
L’attività venatoria, grazie alla salvaguardia di risorse ecosistemiche, complessivamente è in grado di produrre un valore monetario per la società stimabile in quasi 8,5 miliardi di euro. Più nel dettaglio, la caccia è in grado di generare 708 milioni di euro di valore naturale grazie alle attività esercitate per il mantenimento delle aree umide e degli habitat e, in particolare, verso la tutela delle aree naturali protette rese possibili grazie ai finanziamenti del mondo venatorio. A questi si sommano 20 milioni di euro di valore agricolo derivanti dalle spese sostenute dagli Ambiti Territoriali di Caccia per risarcire gli agricoltori dai danni provocati da alcune specie selvatiche e/o per adottare relative misure di prevenzione. Sono invece 75 milioni di euro i risparmi che derivano dalla riduzione dell’impronta ecologica e idrica prodotte dalla filiera della carne grazie alla sostituzione della carne da allevamento intensivo con selvaggina cacciata.
Il valore socio-sanitario del comparto, che corrisponde in termini monetari al danno evitato per minori ospedalizzazioni e decessi legati agli effetti degli antibiotici nelle carni d’allevamento o per incidenti con le specie invasive, è invece stimato in 124 milioni di euro.
Infine, considerando il valore economico correlato al settore armiero e alla domanda di prodotti per l’esercizio dell’attività venatoria, dalla ricognizione della letteratura di settore emerge un valore pari a 7,5 miliardi di euro.
“Per la prima volta il sistema della caccia – dichiara Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo di Nomisma – decide di aprirsi alla società, ascoltare la comunità e avviare un dialogo aperto e trasparente con il mondo istituzionale, agricolo e ambientale. Il lavoro di Nomisma – spiega Marcatili – è, da un lato, rassicurante perché conferma la non ostilità alla caccia, anzi una inedita apertura della comunità a inserire più selvaggina sostenibile nella propria alimentazione; dall’altro lato, però, induce la Federazione Italiana della Caccia a una responsabilità aumentata in termini di maggiore informazione e disponibilità alla caccia etica e sostenibile. Non sono molte in Italia le attività che danno un contributo annuale di 1 miliardo in termini ambientali – conclude Marcatili –, l’impegno in questa direzione consentirà di traguardare opportunità derivanti dai nuovi scenari climatici, come il presidio dei territori fragili e il rafforzamento delle filiere nazionali sotto il profilo alimentare e occupazionale”.
Elementi di valore e aree di miglioramento dell’attività venatoria
La lettura dei risultati e delle interviste condotte da Nomisma evidenziano alcuni contributi di valore, ma anche aree di miglioramento meritevoli di attenzione.
“Abbiamo deciso di affidare a Nomisma un primo bilancio ambientale dell’attività venatoria in Italia al fine di misurare il reale valore generato per Comunità e Ambiente e indagare il percepito delle famiglie italiane sul nostro operato. Siamo certi che favorire una migliore comprensione delle dinamiche che regolano i rapporti tra Caccia e Società possa concorrere a un giusto riconoscimento del nostro ruolo e della nostra attività, alla luce degli effetti positivi derivanti da una caccia etica e sostenibile” – ha dichiarato Massimo Buconi, Presidente nazionale di Federazione Italiana della Caccia. “I risultati mostrano un sistema importante già in essere – continua Buconi – testimoniando il nostro potenziale ruolo di attori nel processo di transizione ecologica, ma evidenziano alcune aree di miglioramento, su cui strutturare un percorso di confronto con fruitori, stakeholders e Istituzioni. Intendiamo proseguire in questa direzione di dialogo, in modo costante e incisivo”.
Si segnala che ai cacciatori viene riconosciuto un ruolo di “sentinella del territorio” (o più tecnicamente “citizen as sensor”), in quanto soggetti volontari coinvolti nei programmi di monitoraggio delle risorse naturali per migliorarne la gestione e contribuire alla ricerca.
Così come viene evidenziato il contributo che il mondo venatorio è in grado di rendere alla collettività attraverso programmi di gestione faunistica, tutela ambientale e sorveglianza sanitaria esercitata da cacciatori volontari.
Al contempo, emerge la necessità di sostenere una “caccia etica”, che non solo rispetti i regolamenti ma, soprattutto, favorisca il contenimento e il controllo delle attività illegali, promuovendo e consolidando un ruolo attivo del cacciatore nella tutela di ambiente e habitat.
Altro ambito di miglioramento è rappresentato dalla sensibilizzazione del sistema venatorio nel suo complesso sulle azioni di contenimento degli impatti ambientali e su un maggiore sviluppo di un modello di caccia che sia in equilibrio con la biodiversità.
A livello organizzativo e gestionale, infine, il settore venatorio italiano può mirare a una dimensione adattiva che permetta di modulare prelievi di selvaggina sulla base di un principio di sostenibilità, potenziando il monitoraggio e la programmazione dei piani di caccia e di controllo. Ciò concorrerebbe a consolidare la compatibilità tra attività venatoria e conservazione della fauna e dell’ambiente.
Ufficio Stampa FIdC
Flaminia De Filippi – 06844094.204
Marco Ramanzini – 366 6575797
Ufficio Stampa Nomisma
Edoardo Caprino – 339 5933457
Giulia Fabbri – 345 6156164
RICORDANDO UN AMICO
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SICILIA
Racalmuto, 28 dicembre 2022
Nella tarda serata di ieri ho appreso che l’Amico Francesco D’Elia, storico Presidente di Arcicaccia Sicilia, è venuto a mancare.
L’antivigilia di Natale avevo chiamato telefonicamente Ciccio ed ho avuto da un lato il piacere di sentirlo e di conversare con lui anche di problemi riguardanti la Caccia ma dall’altro il disappunto di sentire la sua voce provata.
Personalmente ero legato a Ciccio, anche se appartenenti a due Associazioni Venatorie diverse, da un rapporto particolare basato sulla vera amicizia, sulla sincerità e sulla reciproca stima.
Ricordo piacevolmente la sua presenza, accompagnato dalla sua Signora, quando organizzai alla Fondazione Sciascia di Racalmuto un Convegno su alcuni temi riguardanti il mondo venatorio e con quale entusiasmo vi partecipò.
Quante telefonate, quante riunioni e quante idee nel tentativo di raddrizzare in Sicilia almeno alcune delle tante storture in atto esistenti legate alla miriade di problemi che bloccano la nostra “passione”.
Nel porgere l’ultimo saluto, formuliamo le nostre sentite condoglianze alla Signora D’Elia ed a tutta la famiglia.
Giuseppe La Russa
ANCHE NEL 2022 CONTINUA IN SICILIA IL PROGETTO DI RICERCA SULLE BECCACCE.
CONTINUA LA RICERCA DI FEDERCACCIA SULLE BECCACCE. ANCHE NEL 2022 PROSEGUE IL PROGETTO IN SICILIA.
Federcaccia e Amici di Scolopax proseguono insieme le attività di campo per andare avanti sullo studio “Scolopax Overland”, coordinato dall’Università di Milano, sulla fenologia migratoria delle beccacce svernanti in Italia.
Dopo le 5 beccacce marcate in Nord Italia è stata la volta della Sicilia, dove sono stati dotati di trasmettitore 4 soggetti che contribuiranno alla conoscenza, iniziata l’anno scorso, delle date di partenza della migrazione e degli areali riproduttivi delle beccacce che svernano in Sicilia.
I trasmettitori sono stati acquistati grazie ai fondi messi a disposizione da Federcaccia Sicilia e Federcaccia Nazionale e le operazioni sono state eseguite, con il consueto impegno, dal consulente dell’Ufficio Studi e Ricerche FIDC Alessandro Tedeschi.
Un ringraziamento alla Regione Sicilia per avere condiviso l’utilità del progetto e a tutti i collaboratori che hanno consentito il successo delle operazioni.
Federcaccia Sicilia e Federcaccia Nazionale continuano a lavorare per consentire la raccolta di dati utili per distaccarsi dai pareri Ispra e consentire il rispetto delle date nei calendari venatori previste dalla Legge 157/92 ( chiusura al 31 Gennaio).
La campagna 2022 continuerà in altre Regioni e le pagine Federcaccia ne daranno a breve notizia.
PUBBLICATO IL CALENDARIO VENATORIO DOPO L’ORDINANZA N. 345/22 DEL CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA,
A seguito dell’Ordinanza del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia, n. 345 del 08/09/2002, l’Assessore Regionale ha pubblicato il decreto n.33 del 09/09/2022 con il quale regolamenta l’attività venatoria, nel periodo della preapertura, per come appresso:
Colombaccio il 10 e 11 Settembre 2022
Colombaccio e Tortora il 18 Settembre 2022
Coniglio selvatico dal 01 Ottobre 2022
Di seguito pubblichiamo il Decreto assessoriale
DA 33 GAB a seguito ordinanza CGA DEL 09-09-2022 _1
Per tutto il resto rimane vigente il Decreto assessoriale n,17 del 25/05/2022
IL C.G.A. SICILIA RENDE GIUSTIZIA AL CALENDARIO VENATORIO 2022/2023
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa Sicilia con propria ordinanza n.345/22 del 08/09/2022, ha reso giustizia al Calendario Venatorio 2022/2023 rivedendo quanto aveva stabilito il Tar Palermo con propria ordinanza cautelare n.467/22 e consentendo di conseguenza la caccia al Colombaccio anche in preapertura.
Per quanto riguarda la caccia alla Tortora siamo in attesa del Decreto assessoriale che stabilirà le modalità dei prelievi. L’attività venatoria al Coniglio selvatico avrà inizio dal 01 ottobre 2022.
PUBBLICATO IL DECRETO DI OTTEMPERANZA A SEGUITO DELL’0RDINANZA N.467/22 DEL TAR PALERMO
IL NOSTRO PUNTO DI VISTA CERCANDO DI….GUARDARE LONTANO
04 Agosto 2022
Intelligenti pauca!!!!
Preliminarmente, le scriventi Associazioni concordano pienamente sulle riflessioni oggetto degli ultimi comunicati diramati dall’UN.A.VE.S., dai Liberi Cacciatori con altre Associazioni.
Informiamo gli Associati di aver già incaricato i nostri Legali, Avv.ti Accursio Gagliano ed Accursio Augello, al fine di valutare insieme la migliore strategia difensiva, anche in relazione alla costituzione delle scriventi Associazioni nei giudizi di appello già pendenti innanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, aventi ad oggetto l’ordinanza cautelare resa dal TAR Sicilia-Palermo, Sez. III.
Ciò premesso, in primo luogo è doveroso ringraziare l’Assessore Toni Scilla e gli Uffici regionali preposti per aver prontamente redatto il Calendario Venatorio 2022/23 nel pieno rispetto della Legge n.157/92 e della L.R. n.33/97.
Purtroppo, nonostante la piena legittimità dei Calendari Venatori, è ormai diventata una consuetudine (in Sicilia, ma anche nelle altre Regioni della nostra Italia) quella di impugnare i provvedimenti adottati dalle varie Amministrazioni, “impallinando a prescindere” i Calendari Venatori.
Inoltre, vogliamo ricordare che le Associazioni Venatorie con grande fatica, investendo anche le proprie risorse economiche, finanziano numerosi studi nel campo della ricerca, al fine di garantire la legittimità del Calendario Venatorio e la piena salvaguardia di tutte le specie cacciabili.
Tuttavia, nonostante detti studi siano stati affidati sempre ad Enti accreditati, riconosciuti a livello Nazionale, Regionale ed Universitario, oggi il TAR Palermo arriva a sostenere da una parte che il parere ISPRA non è vincolante e nello stesso tempo che tale Ente sarebbe “….l’unico soggetto dotato di competenze scientifiche…”.
Ci si domanda, pertanto, a quali Enti la Regione dovrebbe affidarsi per svolgere studi sulla propria fauna.
Quanto affermato dal TAR sembrerebbe una premessa per dare sempre e comunque ragione all’ISPRA. Ricordiamo che le Università sono Enti cui la Legge 157/92, all’articolo 4 comma 1, affida il compito di svolgere studi anche in collaborazione con le Regioni Italiane.
I Cacciatori debbono inoltre sapere, e quindi farsene una ragione, che le specie migratorie che passano dall’Italia trasmigrano verso le loro zone nella prima decade di Gennaio (ciò risulta certificato dall’Ispra e condiviso dai vari TAR di Italia), mentre le stesse specie selvatiche, che si trovano in altri Paesi europei, migrano in Febbraio e Marzo!!!!!!! Ci chiediamo come ciò possa essere possibile ???
Paradossale è il fatto che al contrario delle specie selvatiche cacciabili, quelle non cacciabili, come per incanto, migrano nello stesso periodo sia in Italia, che negli altri Paesi dell’Europa.
Questa è l’Italia. Siamo molto bravi e capaci a dimostrare tutto ed il contrario di tutto; in buona sostanza l’inventiva non ci manca.
Chi è ostile alla nostra passione non conosce limiti, poiché è capace oggi di emettere una sentenza, ed il prossimo anno cambiarla radicalmente, per cui noi Cacciatori, pur credendo di avere già ottenuto delle risposte certe, scopriamo invece di avere tra le mani un pugno di mosche.
Alcune volte ci viene da pensare se davvero l’Italia sia un Paese effettivamente democratico, considerato il poco rispetto che si ha per le minoranze, ed il nostro pensiero è rivolto a tante altre attività diverse dalla Caccia, che oggi si trovano nelle stesse condizioni in cui versano i cacciatori.
Ed infatti non è bello sentirsi disprezzato perché gli altri non condividono la tua “passione”. Quante cose ognuno di noi non approva degli altri, eppure riteniamo doveroso rispettare ciò che gli altri fanno e/o pensano anche se a noi può non piacere. L’importante è che ci sia rispetto reciproco e “non uscire fuori dal seminato”, per rimanere in tema.
In conclusione siamo fortemente dispiaciuti del silenzio assordante di molte delle ventuno Associazioni Venatorie presenti in Sicilia, le quali tacciono sempre tutti gli anni e, se esprimono una opinione, additano come colpevoli di tutte le nefandezze sia l’Assessore di turno sia le Associazioni Venatorie, che diversamente da loro, si spendono dando il loro contributo per la “causa comune”, mettendo il proprio impegno anche economico per la difesa dei Calendari Venatori che, ebbene si, appartengono a tutti i Cacciatori Siciliani, e non soltanto ai nostri Associati.
Siamo sempre pronti ad un confronto con tutte le altre Associazioni di categoria e pertanto auspichiamo che cessino gli attacchi e le offese provenienti da altre Associazioni Venatorie per evitare inutili trambusti che arrecano sicuramente un ulteriore danno alla Caccia ed a tutte le Associazioni il cui unico fine è quello di coltivare una passione, in ossequio della normativa di settore, e nel pieno rispetto della natura e delle varie specie animali, anche se questo può dare fastidio ai c.d. ambientalisti, che ormai da tempo hanno un unico obbiettivo, ossia quello di far cessare la caccia ad ogni costo.
ANUUMigratoristi F.I.D.C.
Sebastiano Valfrè Giuseppe La Russa
VERSO IL PRELIEVO VENATORIO SOSTENIBILE DELLA LEPRE ITALICA (LEPUS CORSICANUS) IN SICILIA: BUONE PRATICHE ED AZIONI DI MONITORAGGIO.
Nella mattinata del 29 Luglio u.s., si è tenuto presso l’Hotel Garden di Pergusa, un Corso per monitoratori e per il prelievo venatorio sperimentale della Lepre Italica.
Grande la partecipazione da parte dei cacciatori richiedenti, i quali, con grande attenzione hanno seguito le due parti del Corso che riguardavano, appunto, il Monitoraggio ed il Prelievo venatorio sperimentale.
La relazione sulla Lepre è stata tenuta dal Dott. Valter Trocchi mentre la parte riguardante l’utilizzo del’App XCaccia è stata tenuta dall’Ing. Giuseppe Giannini.
Già nel recente passato erano stati formati dei cacciatori che si erano occupati prima della fase di monitoraggio e successivamente del prelievo della specie Lepre, sempre su autorizzazione personale da parte della Regione Sicilia.
Sia i precedenti cacciatori che i partecipanti al Corso del 29 Luglio avranno caricata gratuitamente, poiché offerta da Federcaccia, sul proprio smartphone , l’App XCaccia che permetterà loro di segnare elettronicamente sia le giornate di Caccia che gli eventuali prelievi . L’App XCaccia si affiancherà ovviamente al Tesserino Venatorio sul quale saranno lo stesso segnati gli eventuali prelievi.
L’App aggiornata, prima dell’inizio della stagione venatoria, segnalerà al Cacciatore in tempo reale i limiti disposti dal Calendario Venatorio vigente sulla giornata idonea o non idonea per il prelievo, se il Cacciatore si trova all’interno o all’esterno dei territori ove si svolge il Progetto ed i limiti del carniere.
L’App informerà anche il Cacciatore del Piano di prelievo e dell’eventuale chiusura anticipata della Caccia alla specie.
Inoltre il Cacciatore abilitato collaborerà al monitoraggio della Lepre Italica che è azione preliminare alla proposta di Piano di prelievo.
I campioni biologici raccolti saranno successivamente consegnati al Laboratorio di Zoologia Applicata dell’Università di Palermo dalla cui analisii si potranno ricavare preziose informazioni sulla biologia della specie per migliorare la gestione sostenibile di questo selvatico.
Un sentito ringraziamento va rivolto alla Regione Sicilia, al Dott. Mario Candore, alla Dott.ssa Roberta Paci. Un grazie anche al Prof. Mario Lo Valvo dell’Università di Palermo.
Infine, e non per ultimo, grazie di cuore a tutti partecipanti che hanno seguito con interesse partecipato, le varie fasi del Corso applaudendo, alla fine della giornata, i due relatori.
COMUNICATO A SEGUITO DELL’ORDINANZA DEL TAR PALERMO SUL CALENDARIO VENATORIO 2022/23
A seguito dell’Ordinanza cautelare n.467/22 la terza sezione del TAR Palermo ha sospeso i seguenti punti:
- Preapertura per le specie Tortora, Colombaccio e Coniglio selvatico
- Per la Tortora ha ritenuto che non vi sia una effettiva e funzionante modalità di accertamento del prelievo compiuto
- Per il Coniglio selvatico senza le prescrizioni e limitazioni per un prelievo sostenibile e per uso di pallini di piombo
- Prelievo dell’Alzavola nell’ATC TP2
- L’allenamento dei cani da caccia per potenzialità di disturbo in una delle più importanti fasi della fenologia della specie.
Ha invece autorizzato l’inizio della stagione venatoria a far data della terza domenica di Settembre (giorno 18) con esclusione del Coniglio selvatico e della Tortora. Ha confermato il 21 Settembre come data di apertura per la Quaglia.
Alla luce di quanto sopra risaltano delle incongruenze enormi e precisamente:
Colombaccio: a pagina 4 del parere Ispra viene confermata l’apertura anticipata per tutto il mese di Settembre a giornate fisse e nella forma dell’appostamento così come per la Gazza e la Ghiandaia.
Tortora: l’Ispra presuppone che la Regione Sicilia non sia dotata di un sistema di controllo della quota di abbattimenti effettuati. La stessa Regione si sta dotando di un sistema informatico di gestione della caccia alla specie in linea con quanto previsto dal Piano nazionale e in analogia con quanto realizzato da altre regioni italiane.
Coniglio selvatico: il TAR sostiene che la Regione Sicilia abbia autorizzato il prelievo in preapertura senza le prescrizioni e limitazioni necessarie per un prelievo sostenibile. Forse non hanno tenuto conto di due censimenti negli ultimi tre anni sulla stessa specie selvatica che sono effettuati dall’Università di Palermo per il primo censimento e dall’Università di Palermo e l’Istituto Zootecnico per il secondo. A tal proposito anche l’Ispra nel proprio parere ritiene possibile la preapertura.
Altre due cose risaltano in tutta la vicenda e precisamente l’assenza dell’Avvocatura nella seduta del 19/07/22 (evidenziato dallo stesso TAR) e che, stranamente, lo stesso TAR Palermo non ha tenuto conto delle sue decisioni sui precedenti C.V.
Da parte nostra ricorreremo ovviamente al CGA e, nello stesso tempo, valuteremo di intraprendere tutte quelle azioni necessarie per riportare alla normalità quanto a noi spettante.
ANUUMigratoristi F.I.D.C.
Sebastiano Valfrè Giuseppe La Russa
Palermo, 26 Luglio 2022
FEDERCACCIA : RIPRENDE IL PROGETTO LEPRE CON UN NUOVO CORSO RIVOLTO AI CACCIATORI SICILIANI
CALENDARIO VENATORIO 2022/23 – COMUNICATO UDIENZA TAR DEL 19 LUGLIO 2022
19 Luglio 2022
Comunicato a seguito odierna seduta TAR sul Calendario Venatorio 2022/2023
Come già riferito in data 07 Luglio u.s., i nostri legali Avv.ti Accursio Gagliano ed Accursio Augello hanno rappresentato le scriventi Associazioni davanti alla III Sezione del TAR Palermo.
Insieme agli Avv.ti dello Studio Legale Rubino ed all’Avv.to Alfio Barbagallo, ciascuno nei rispettivi interventi ad opponendum, hanno evidenziato i limiti delle istanze proposte dalle associazioni ambientaliste.
La difesa dei nostri Legali, con le memorie difensive presentate, tende a ribadire che il Calendario Venatorio 2022/23 è stato formulato nel rispetto della Legge n.157/92 e della L.R. n.33/97 e soprattutto nel rispetto dei dati scientifici acquisiti agli atti.
Hanno ribadito che per quanto riguarda il Coniglio selvatico sono stati portati a termine due censimenti e che non vi sono dati scientifici che dimostrino il declino di questa specie e che, inoltre, il prelievo della Tortora risulta perfettamente in linea con il Piano di Gestione Nazionale di tale specifica specie.
I legali, inoltre, hanno documentato con dati tecnici gli esiti sullo studio della migrazione dei Tordi e della Beccaccia dai quali si evince in maniera incontrovertibile che la migrazione pre-nuziale inizia nella terza decade di Marzo a differenza delle associazioni ambientalisti che affermano, inopinatamente, che l’inizio della migrazione avvenga già a partire dal mese di Gennaio.
E’ stato dimostrato, in definitiva, che il Calendario Venatorio è corretto e conforme alle linee guida fornite dalla Comunità Europea.
Restiamo, pertanto, fiduciosi nell’operato dei Giudici del TAR Palermo.
ANUUMigratoristi F.I.D.C. U.N. Enalcaccia P.T.
Sebastiano Valfrè Giuseppe La Russa Giuseppe Ivan Bruno