FIDC SICILIA – I CACCIATORI CHIAMATI DALL’ASSESSORATO CONTRO GLI INCENDI

Siglato un protocollo d’intesa per il potenziamento dell’attività di prevenzione nella lotta agli incendi boschivi, di vegetazione e di interfaccia

Grande soddisfazione da parte di Federcaccia e del mondo venatorio siciliano che lo scorso 19 Agosto, presso la sede della Presidenza a Palazzo D’Orleans, presente l’Assessore al Territorio e all’Ambiente On. Avv. Salvatore Cordaro, ha siglato un importante protocollo volto a prevenire l’insorgere degli incendi nel territorio siciliano.

L’Assessore Cordaro ha espresso la sua soddisfazione per l’adesione al protocollo da parte delle Associazioni Venatorie siciliane, che assieme a tante altre Associazioni presenti sul territorio regionale aderenti a tale iniziativa, si mettono a disposizione del governo Musumeci per costruire una squadra compatta tesa alla salvaguardia del territorio boschivo e delle campagne.

Molto apprezzato l’intervento di apertura dell’Assessore Cordaro così come sono stati altrettanto graditi gli interventi dell’On. Roberto Clemente e del Dott. Felice Bruscia i quali, dopo aver espresso le loro valutazioni sul Protocollo, hanno argomentato sulle principali problematiche legate alla caccia.

A tal proposito le Associazioni presenti hanno chiesto ed ottenuto la possibilità di un successivo incontro con l’Assessore Cordaro per analizzare meglio le tematiche evidenziate dagli stessi relatori e ritenute molto importati.

Ci piace, nell’occasione, sottolineare la coesione e lo spirito di collaborazione di tutte le Associazioni Venatorie nell’aderire al Protocollo e nel condividere tante idee per il futuro.

Alla luce di quanto sopra, Federazione Italiana della Caccia Sicilia esprime compiacimento per l’apertura che il governo Musumeci rivolge al mondo venatorio per cui siamo fiduciosi che con i due Assessorati di riferimento avremo la possibilità di rivedere e mettere a posto quelle problematiche che necessitano essere riesaminate.

PRIME VALUTAZIONI SUL CALENDARIO VENATORIO REGIONALE

 

Consiglio Regionale della Sicilia 

FEDERCACCIA SICILIA. PRIME VALUTAZIONI SUL CALENDARIO VENATORIO REGIONALE

Federcaccia Sicilia e l’Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro Ambientali di Federcaccia Nazionale, dopo aver preso visione del Decreto Assessorile n. 37 della Regione Siciliana a firma dell’Assessore Antonino Scilla e dell’allegato “A” contenente le disposizioni di Calendario Venatorio 2021-2022, esprimono il loro apprezzamento per le diverse motivazioni tecnico-scientifiche inserite a supporto delle scelte adottate. Nello stesso tempo tuttavia, trovano non condivisibili alcuni aspetti che pertanto chiedono di modificare. Nel dettaglio:

  1. La data di chiusura al Colombaccio al 20 Gennaio non è corretta in relazione al rispetto dell’arco temporale.
  2. L’apertura della caccia alla Quaglia il 20 Settembre invece del 19 non ha supporto scientifico.
  3. La data di chiusura della Quaglia al 31 Ottobre è eccessivamente penalizzante. Questa può essere portata al 30 Novembre, come adottato da anni dalla Regione Calabria, che ha vinto i ricorsi sul punto.
  4. Non si comprende per quale motivo la caccia alla Volpe apra il 2 Ottobre invece del 19 Settembre. Sono infatti possibili incontri con la specie durante la caccia vagante generica e anche da appostamento.
  5. La chiusura della caccia al Tordo Bottaccio e alla Cesena al 20 Gennaio non si concilia con quella del Sassello al 31 Gennaio poiché le tre le specie cominciano la migrazione prenuziale nella terza decade di Gennaio come da parere ISPRA.
  6. La data di chiusura della caccia agli uccelli acquatici può essere portata al 31 Gennaio. Tale disposizione non è mai stata impugnata negli anni in cui era valida. Anche su questo punto la scrivente Federazione ha fornito alla Regione Siciliana tutte le argomentazioni e i dati tecnico-scientifici a supporto.
  7. La data di chiusura della Beccaccia può essere portata a fine Gennaio.

Una nota particolare sulla Tortora. Per questa specie si suggerisce di seguire le indicazioni della Commissione, presentate nella lettera del MITE Prot. 79230 che stabiliscono in modo chiaro come procedere per l’autorizzazione della caccia alla specie nella stagione 2021.

È necessario che la Regione Sicilia predisponga inoltre una scheda di prelievo per la sola Tortora da riconsegnare alla stessa immediatamente, anche per via telematica, dopo le giornate di preapertura.

La scrivente Associazione, insieme all’Ufficio Studi e Ricerche ha inviato all’Assessore Scilla una riservata con la quale motiva quanto sopra esposto.

Siamo ovviamente a disposizione per la stesura delle argomentazioni a supporto delle proposte sopra descritte.

Federcaccia Sicilia – Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro Ambientali

 

 

LE NOSTRE RICETTE. Tagliarini di lepre

LE RICETTE DEI CACCIATORI/3 a cura di Alessio Palazzolo

Tagghiarini ri lebbru ’A i Sarmati

Preparare un brodo con gli scarti della lepre e aromi a piacimento. Mettere l’olio in una padella e fare soffriggere il battuto ottenuto con la carota, il sedano, la cipolla e l’aglio. Aggiungere la polpa di lepre, fare rosolare, aggiungere il vino e fare evaporare. Aggiungere la polpa di pomodoro, sale, pepe, rosmarino e il brodo di lepre. In una pentola cuocere le tagliatelle, scolarle al dente, versarle nella padella del condimento e se necessita aggiungere un
po’ di brodo, maneggiare per qualche minuto prima di essere servita.

 

 

 

 

Dosi per 6 persone. 
Ingredienti:
• 500 gr. di tagliatelle
• 500 gr. di polpa di lepre
• 400 gr. di polpa di pomodoro
• 1 carota
• 1 costa di sedano
• 1 cipolla
• 1 spicchio d’aglio
• 2 bicchieri di brodo di lepre
• ½ bicchiere di vino rosso
• rosmarino
• olio extra vergine di oliva
• sale e pepe q.b.

 

Dal libro “Cùnti ri caccia” di Alessio Palazzolo, dicembre 2017

Il racconto del monaco e del sagrestano

Continuiamo a pubblicare i racconti di Alessio Palazzolo dedicati al mondo venatorio ed agricolo

C’era una volta nel Santuario del Furi, un monaco cacciatore e un sagrestano che l’aiutava. Spesso andavano a caccia insieme, e tra di loro, erano d’accordo che ogni volta che gli altri cacciatori chiedevano come era andata la giornata di caccia, il sagrestano doveva confermare quanto affermato dal monaco che gli avrebbe dato tre tarì. Una di queste volte, scendendo dal Santuario verso il paese, passarono dal Circolo dei cacciatori, e quando chiesero loro come era andata la caccia, il monaco rispose: “Bene, ieri abbiamo preso due conigli e una beccaccia.”Il sagrestano confermava e guadagnava tre tarì. Un’altra volta, andando in paese, passarono di nuovo dal Circolo e quando gli chiesero: “Priore, è uscito a caccia stamattina?”, rispose: “Certo che sono uscito! Stamattina abbiamo preso una volpe, un coniglio e una coturnice”. Il sagrestano confermava e prendeva tre tarì.

Ogni volta era così e i racconti fatti dal monaco e confermati dal sagrestano risultavano più veritieri. Un’alta volta ancora, passando dal Circolo, un cacciatore gli chiese cosa avessero preso e lui rispose che aveva preso due coturnici. Ma preda ormai delle sue bugie, avendoci però preso gusto, si scordò di avere un fucile ad una sola canna e gli raccontò la cacciata: “Con il cane in ferma, mi si sono alzate in perpendicolare da terra due coturnici, una si è buttata in picchiata verso valle e l’altra verso monte. Sparando, le ho prese tutte e due”. Il cacciatore che ascoltava chiese allora: “Priore, ma come ha fatto a prenderle tutte e due, se una si è buttata verso valle e l’altra verso monte?” Allora il monaco rispose: “Figliolo, come ho fatto? Sparando mezza cartuccia ad una e mezza cartuccia all’altra!” Appena il monaco finì di raccontare la cacciata, il sagrestano gli disse: “Priore, fino ad adesso ne ha raccontate di palle, ma una così grossa non l’aveva sparata mai! Questa non è palla di tre tarì!”.

Alessio Palazzolo

FIDC, lettera aperta all’Assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla

Al Dott. Toni Scilla

Assessore Regionale dell’Agricoltura,

dello Sviluppo Rurale e della Pesca

PALERMO

Preg. mo Assessore,

nel congratularci per il Suo nuovo incarico abbiamo pensato, come Consiglio Regionale della Federazione Italiana della Caccia della Sicilia, di comunicare con Lei per la prima volta, visti i periodi poco favorevoli in cui versa il nostro Paese , mediante questa lettera aperta.

Lo facciamo non con l’intento di chiedere cose fuori dal seminato né tantomeno per metterla in difficoltà dopo appena pochi giorni dal Suo incarico di Assessore Regionale anche per il settore Caccia.

Le scriviamo per intraprendere assieme a Lei, se lo riterrà opportuno, un percorso che possa permettere di iniziare a lavorare in sinergia anche con le altre Associazioni Venatorie presenti.

La nostra Associazione è impegnata da anni mediante il proprio Ufficio Nazionale denominato “Studi e ricerche faunistiche ed agro ambientali” ad intraprendere numerose iniziative su tutto il territorio nazionale, mirate alla ricerca scientifica e all’approccio tecnico nella gestione della caccia. Per questo da anni in molte regioni italiane si avvalgono della nostra collaborazione nel momento di stilare i Calendari Venatori e in generale per i provvedimenti in materia, ad esempio Piani faunistico-venatori.

In Sicilia abbiamo negli ultimi anni collaborato con il Suo Assessorato preparando il Progetto sul censimento del Coniglio selvatico, realizzando, in collaborazione anche con l’Università di Palermo, dei Corsi preparatori al monitoraggio notturno e prelievo sperimentale della Lepre Italica che da cinque anni portiamo avanti e che ha consentito la ripresa della caccia alla specie in Sicilia, dopo molti anni di divieto. Riteniamo utile e importante ampliare questo progetto con Lei e rifare nuovi corsi per estendere ad altri cacciatori siciliani l’azione di monitoraggio e di conseguenza la possibilità di prelievo della specie. 

Per prima cosa La invitiamo a convocare anche in video conferenza il Comitato Faunistico Venatorio Regionale per preparare, urgentemente, il Calendario Venatorio per la prossima annata ed inviarlo all’ISPRA per il parere di rito.

Nell’annata venatoria che si va a chiudere i Cacciatori Siciliani non hanno potuto praticare di continuo l’attività venatoria sia per i divieti relativi alla pandemia che per i continui risorsi al Calendario Venatorio che hanno causato diverse sospensioni ma che con l’ultima sentenza del 18/12/2020 il C.G.A. Sicilia, relativamente alla caccia al Coniglio selvatico, non ha rilevato alcun vincolo particolare non attuato dalla Regione Sicilia relativamente al parere ISPRA che potesse determinare una drastica sospensione dei prelievi del suddetto selvatico.

Per quanto sopra riferito, La invitiamo, infine, se possibile, a trovare una formula di ristoro verso i Cacciatori Siciliani in modo da alleggerire il peso delle varie Tasse che versiamo. E’ nostra intenzione di affrontare con Lei tante altre tematiche e di poterle discutere anche in occasione della prossima riunione di Comitato Regionale.

Grati per l’attenzione che ci ha prestato, cogliamo l’occasione per rinnovare gli auguri di buon lavoro.

Il Presidente

Giuseppe La Russa

LA COMMISSIONE EUROPEA RISPONDE SULLA DEFINIZIONE DI CACCIA COME “ECCEZIONE” ALLA DIRETTIVA

LA COMMISSIONE EUROPEA RISPONDE SULLA DEFINIZIONE DI CACCIA COME “ECCEZIONE” ALLA DIRETTIVA

Roma, 21 novembre 2020 – Lo scorso 6 ottobre i Parlamentari Europei Dreosto, Casanova, Lancini, Da Re e Tovaglieri hanno presentato un’interrogazione con risposta scritta alla Commissione Europea riguardante la definizione di caccia come “eccezione” al regime di protezione della Direttiva, che la Commissione ha utilizzato in diverse occasioni, mentre la stessa attività è prevista in molti articoli del testo ufficiale della direttiva stessa.

Questa interpretazione a giudizio dei deputati, ma anche di Federcaccia, influenza le posizioni che la Commissione Europea prende quando si tratta di caccia.

  • arrivata nella giornata di ieri, 20 novembre, la risposta, che consideriamo positiva, poiché il termine “eccezione” non compare più e il riferimento alla sentenza della Corte di Giustizia citato riguarda appunto un pronunciamento in cui sono stati ritenuti paritari gli obbiettivi di protezione con le esigenze ecologiche, scientifiche, culturali e ricreative, quindi le esigenze dell’uomo.

Il giudizio favorevole è supportato anche dal fatto che l’articolo 5, che determina il regime di protezione, comincia proprio con la frase “fatti salvi gli articoli 7 e 9”, che disciplinano il primo la caccia e il secondo le deroghe.

Un altro quesito sull’importanza delle azioni sugli habitat per le specie in declino ha trovato risposta nella Commissione Europea, che conferma i Piani d’Azione e la gestione adattativa dei prelievi come gli strumenti idonei a stabilire iniziative sugli habitat e gestire il prelievo venatorio.

Non è quindi un dogma che le specie in declino non debbano essere cacciate, a differenza di quanto continuamente proposto dalle associazioni protezionistiche, in particolare in Italia, ma una scelta da fondare su dati e gestione dei prelievi e degli habitat.

 

 

 

 

 

 

Ufficio Sudi e Ricerche Faunistiche e Agro-ambientali

 

DPCM 3 NOVEMBRE – FEDERCACCIA CHIEDE UN CONFRONTO AL GOVERNO.

UN CONFRONTO RISPETTOSO MA SENZA CEDIMENTI

Responsabilità e rispetto istituzionale non siano scambiate per acquiescenza. Federcaccia prosegue sulla strada di un confronto con il Governo per il riconoscimento delle proprie peculiarità e competenze. Anche al servizio del Paese

Roma, 17 novembre 2020 – Anche prendendo le distanze da atteggiamenti negazionisti o esclusivamente autoreferenziali, è indubbio che si fatica a comprendere il senso delle prescrizioni che colpiscono il mondo venatorio, soprattutto alla luce di un ben diverso metro di misura per altre attività afferenti alla sfera del tempo libero praticate nelle zone arancio e rosse.

Ricordiamo ancora una volta che la caccia si pratica in ampi spazi aperti, lontano da aree abitate e antropizzate, la maggior parte delle volte in forma singola o con un numero di persone tale da poter mantenere, proprio perché all’aperto, una distanza interpersonale largamente superiore a quella che viene consigliata da tutti i protocolli. Una attività a contatto della natura, che permette anche di mantenere in chi la pratica quell’equilibrio psico-fisico così importante in questi momenti di tensione e pressione emotiva causati dalla privazione di tante altre abitudini. Un malessere diffuso di cui giustamente lo stesso Governo si preoccupa per tutti i cittadini. O meglio, per quasi tutti.

Non è quindi accettabile che la risposta governativa alla richiesta di chiarimenti, sollecitata da noi e da altri, in merito ai dubbi sollevati dall’ultimo Dpcm in tema di attività venatoria e spostamenti si sia limitata a un laconico “è permessa” o “è vietata”.

Riteniamo nostro diritto di cittadini – e lo abbiamo chiesto con una lettera inviata al Presidente del Consiglio, ai Ministri competenti e al Presidente della Conferenza Stato Regioni – sapere se la risposta fornita è frutto di motivazioni tecnico scientifiche, che vorremmo allora conoscere. Se invece nasce dal fatto che, preso in tante diverse e tutte importanti incombenze, il Governo non ha avuto il tempo di approfondire la questione, riteniamo doveroso essere ascoltati. O, infine, se è figlia di un preconcetto nei confronti della caccia, è doppiamente inaccettabile e di questo ci ricorderemo.

Già alla fine di ottobre e di nuovo all’indomani dell’emanazione del Dpcm del 3 novembre, Federcaccia aveva chiesto un confronto con le Istituzioni. Su questo punto non intende recedere e ha rinnovato ancora l’istanza di un incontro con un rappresentante del Governo e dei Ministeri interessati, cui esporre non solo le nostre osservazioni e riflessioni, ma anche portare una proposta di buon senso che risolverebbe ogni difficoltà legata all’attuale Dpcm.

Proseguono poi i contatti e i confronti con il mondo parlamentare, ancora più fitti e costanti del solito in questi ultimi mesi, affinché si mantenga alta l’attenzione della Camera e del Senato su questo delicato tema. Analogamente, dal 4 novembre continuiamo a sollecitare una presa di posizione in sede di Conferenza Stato-Regioni, che ha il compito di adottare i Decreti sui territori e che conoscendoli può farlo in modo da rispondere alle esigenze e alle necessità dei cittadini e delle attività produttive. Meglio del Governo, le Regioni conoscono il ruolo assolutamente insostituibile dei cacciatori nella gestione della fauna, in particolare per il contenimento e la prevenzione dei danni all’agricoltura e sulle strade causati dalle specie problematiche, e quello di unico presidio nei confronti delle zoonosi come la peste suina, in grado di arrecare danni irreparabili alla nostra economia.

Un compito “sociale” al quale i cacciatori si sono sempre prestati con grande spirito di collaborazione e senso civico, ma che – è bene chiarirlo nettamente – non è possibile aspettarsi in un quadro generale che vede invece la categoria assolutamente non presa in considerazione nelle sue richieste basilari.

Nulla di quanto nelle nostre possibilità sarà lasciato intentato per dare alla caccia il riconoscimento e le attenzioni che merita, non chiedendo niente di impossibile, ma rigettando con forza l’approccio evidentemente punitivo con cui il tema venatorio è stato affrontato anche in questa occasione almeno da una parte ben nota della compagine governativa.

Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia

 

 

DPCM 3 NOVEMBRE – CHIARIMENTI

Come prevedibile, anche la pubblicazione del DPCM del 3 novembre contenente ulteriori indicazioni per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 ha suscitato fra i cacciatori numerose domande inerenti lo svolgimento dell’attività venatoria. Vediamo di dare alcuni utili chiarimenti che possano essere di guida per interpretare le numerose indicazioni del Decreto

Roma, 3 novembre 2020 – Malgrado nessuno dei provvedimenti contenuti nel testo del DPCM 3 novembre 2020 firmato dal Primo Ministro Giuseppe Conte nelle scorse ore riguardi direttamente l’attività venatoria, che in quanto tale non viene mai presa in considerazione, è ovvio che anche la caccia sia una attività che come tutte le altre deve sottostare alle norme previste per limitare il virus, alla cui osservanza e massimo rispetto come Federazione invitiamo tutti i cittadini.
Numerose quindi le conseguenze portate dal Decreto, il cui scopo – è bene tenerlo sempre presente – è quello di limitare il più possibile i movimenti di persone sul territorio e gli assembramenti, possibili occasioni di trasmissione del virus.
Il DPCM ultimo è diviso sostanzialmente in una serie di dettami validi su tutto il territorio nazionale e in una parte che – fatti fermi questi – demanda alle Regioni e alla Province autonome ulteriori approfondimenti legati alla situazione epidemiologica in cui ricadono.
A livello nazionale il principale vincolo è quello dell’orario, dal momento che “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Esemplificando, uscire alle 4 per recarsi all’appostamento o sul terreno di caccia si ritiene non sia contemplato come situazione di necessità.
Per il resto della giornata su tutto il livello nazionale vige una forte raccomandazione a non spostarsi, né con mezzi pubblici né privati, che tuttavia non è un divieto. Quindi essendo la caccia attività che per sua natura favorisce il distanziamento sociale ed è esercitata in luoghi aperti, si ritiene che dalle ore 5.00 alle ore 22.00 ci si possa muovere per recarsi e fare ritorno dalle zone ove viene esercitata (ovviamente osservando i limiti di orario previsti dalla normativa relativa).

RACCOMANDAZIONE IMPORTANTE
Come dicevamo, ulteriori misure sono però demandate dal Governo alle Regioni e alle Province autonome anche in base alla gravità della situazione su territori specifici e al rischio di trasmissione/contaminazione dal virus.
In questo raccomandiamo di prendere visione e informarsi in merito alle singole Ordinanze Regionali, tenendo ferme le limitazioni di spostamento già valide a livello nazionale, che possono essere limitate al territorio regionale, provinciale o addirittura comunale.
È essenziale verificare bene quindi cosa prevedono e dispongono le Regioni sul proprio territorio, potendo sussistere divieti interessanti solo zone specifiche. Anche l’arco temporale di applicazione delle norme è diverso da quello del DPCM nazionale, essendo aggiornate ogni 15 giorni.
È chiaro che se, sempre a titolo esemplificativo, sono vietati gli spostamenti fra comune e comune o fra provincia e provincia, non rientrando la caccia fra le esigenze che possono derogare a questo obbligo (lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità) l’esercizio venatorio dovrà essere limitato al territorio corrispondente.
L’Italia è stata divisa sostanzialmente in tre fasce: gialla, arancione, rossa. La collocazione delle regioni nelle varie fasce sarà decisa dal ministro della Salute, sentiti i governatori, sulla base di 21 parametri.

ZONA GIALLA
• Durante la giornata non ci sono limiti agli spostamenti e alle 22 scatta il coprifuoco fino alle 5.00.
• Dopo le 22 si può uscire soltanto per “comprovate esigenze” dunque motivi di lavoro, salute e emergenze.
POSSO ESERCITARE L’ATTIVITÀ VENATORIA

ZONA ARANCIONE
• Non si può entrare o uscire dalla Regione a meno di “comprovate esigenze” dunque motivi di lavoro, salute e emergenze.
• Se per andare in una Regione in fascia gialla devo attraversare una Regione in fascia arancione posso farlo perché “il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti»”
• Non posso uscire dal mio comune perché è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per «comprovate esigenze» di lavoro, studio, salute».
POSSO ESERCITARE L’ATTIVITÀ VENATORIA ALL’INTERNO DEL MIO COMUNE
ATTENZIONE: visto l’articolo 2 comma 4 lettera b) va verificata con la Regione di residenza la possibilità di esercitare la caccia in un comune diverso qualora ricorrano particolari condizioni, ad esempio si è in possesso di autorizzazione alla forma di caccia tipo b e titolari di appostamento fisso sito in comune diverso da quello di residenza.

ZONA ROSSA
• Non si può entrare o uscire dalla Regione in fascia rossa a meno di “comprovate esigenze” dunque motivi di lavoro, salute e emergenze.
• Se per andare in una Regione in fascia gialla devo attraversare una Regione in fascia rossa posso farlo perché “il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti”.
• Non posso uscire dal mio comune salvo che per “comprovate esigenze» di lavoro, studio, salute”.
ATTIVITÀ VENATORIA – ATTENZIONE: visto l’art 3 comma 4 lettera e) parrebbe vietato esercitare l’attività venatoria. Consigliamo di informarsi presso la propria Regione se all’interno del proprio comune di residenza sia possibile praticarla.

Ci rendiamo conto che anche questo DPCM limita fortemente la nostra libertà di esercitare una passione che di per sé è fra le meno rischiose essendo svolta in gran parte in solitudine e in ampi spazi aperti. Ma quella che si sta combattendo, non solo in Italia, è una battaglia molto dura che coinvolge tutti, con una posta in gioco altissima. Come cacciatori non ci siamo mai tirati indietro quando c’è stato da impegnarsi in prima persona per il bene comune. Ora più che mai dobbiamo dimostrare la nostra serietà di parte seria e affidabile della società.
Vi invitiamo quindi al più scrupoloso rispetto di tutte le norme e buone pratiche di sicurezza durante l’esercizio venatorio. Qualche rinuncia oggi ci permetterà di tornare il prima possibile a vivere nuovamente a pieno con gli amici e i nostri affetti più cari la caccia.

(Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia)

La Federazione si incontra e si confronta

Si è tenuta, il 31 ottobre scorso, in modalità a distanza in ossequio alle disposizioni delle Autorità, la 59^ Assemblea straordinaria della Federazione Italiana della Caccia, per la prima volta in questa forma nella plurisecolare storia dell’Associazione. Approvato il Bilancio consuntivo 2019. Il Presidente Buconi lancia nuove sfide per l’immediato futuro

I componenti l’Ufficio di presidenza, i Presidenti provinciali e gli altri aventi diritto a partecipare all’Assemblea si sono collegati, giorno 31, dalle rispettive sezioni, con la sede centrale di Roma, dove erano presenti il Presidente nazionale Massimo Buconi, il Vicepresidente nazionale Moreno Periccioli e il Presidente provinciale di Roma Leandro Calzetta, in veste di presidente dell’Assemblea.

La riunione aveva come punto fondamentale all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consuntivo 2019, per ottemperare malgrado le difficoltà date dalla particolare situazione di questi mesi, agli obblighi statutari e agli impegni amministrativi.
Proprio alle difficoltà e alle vicende legate all’epidemia di COVID-19 ha fatto ovviamente riferimento il Presidente Buconi nella sua breve relazione introduttiva, cogliendo l’occasione per dichiararsi “orgoglioso di essere alla guida della Federazione in questi momenti difficili, perché ho visto da parte vostra, di dirigenti, e di tutti i nostri tesserati, dare un esempio incredibile di impegno sociale e di disponibilità nei confronti della cittadinanza. Un esempio che non è sfuggito alle Istituzioni e alla politica, ma soprattutto alla società civile”.

Buconi ha poi sottolineato un aspetto importante di questa crisi: “Stati, Istituzioni, Enti… Tutti a livello mondiale si stanno interrogando non solo su come uscire da questa situazione ma soprattutto su come affrontare il ‘dopo’, in un quadro mondiale che senza dubbio uscirà, in parte lo ha già fatto, mutato nei suoi equilibri e nelle sue dinamiche. Da queste riflessioni non si vuole sottrarre la caccia e di conseguenza la nostra Associazione. Continuando a guardare con attenzione alle vicende quotidiane del nostro mondo, Federcaccia deve interrogarsi su quale posto vuole occupare nella governance del territorio che già si sta delineando a livello politico e istituzionale. In questo – ha proseguito il Presidente – entra anche il tema dell’unità, da me rilanciato qualche settimana fa. Anche su questo tema il COVID ha causato un rallentamento, perché un argomento così complesso non può essere affrontato al telefono o in video. Chiederò agli altri presidenti nazionali di esprimere compiutamente cosa intendono per ‘unità’, in modo che non ci possano essere fraintendimenti o alibi. Prima di poter parlare di unità organizzativa infatti ci deve essere chiarezza e condivisione di politiche e obbiettivi”.

Dopo la relazione del Presidente si è passati alla presentazione del Bilancio, illustrato dal presidente del collegio dei revisori dei conti Natale Tortora. In linea con i risultati degli ultimi anni anche il bilancio consuntivo 2019 è in pareggio, malgrado un aumento sensibile delle spese legali dovute a difesa dei calendari venatori al fianco delle regioni e degli impegni per la parte tecnico scientifico.
Ovviamente scontato l’apprezzamento dell’assemblea per i risultati presentati, espresso con una approvazione all’unanimità.
Un dibattito sui diversi aspetti delle ultime vicende venatorie e di alcuni temi interni ha concluso questo appuntamento istituzionale, da sempre tappa fondamentale della vita della Federazione, affrontato e superato anche in questo non facile contesto.

(Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia)

Federcaccia Catania con il Coordinamento Regionale delle Federcacciatrici donne impegnati in una operazione di tutela Ambientale nel Comuna di Mascali

SEZIONE PROVINCIALE CATANIA
Guardie Ittiche – Venatorie – Ambientali

Catania 20.09.2020

C O M U N I C A Z I O N E   A L L A   S T A M P A

Federcaccia Sezione Provinciale di Catania ed il Coordinamento Cacciatrici Federcaccia Sicilia
impegnati in un’operazione di Tutela Ambientale in Territorio del Comune di Mascali (CT).

Si è svolta lo scorso sabato 19.09.2020 l’operazione di Tutela Ambientale denominata ―Dalle
Montagne al Mare‖, organizzata dalla Città Metropolitana di Catania assieme al Dipartimento
Regionale della Protezione Civile, ed in collaborazione con il Comune di Mascali,  il Corpo
Forestale della Regione Sicilia, il Parco dell’Etna ed il Centro di Servizi per il Volontariato Etneo.
Si tratta della II^ giornata Ecologica – Educativa, in memoria della Prof.ssa Nuccia Di Franco Lino,
che in quest’occasione ha dato avvio al protocollo ―Strade Pulite‖ siglato tra diversi Enti.

Alle operazioni di ripulitura della Stada Provinciale 59/III, sotto il coordinamento della Dott.ssa
Daniela Scuderi Ispettore della Polizia Provinciale di Catania, hanno preso parte, assieme alle altre
realtà associative, in rappresentanza della Sezione Provinciale di Catania di Federcaccia, Giuseppe
Scandurra, Direttore responsabile delle Guardie Ittiche – Venatorie – Ambientali, accompagnato
dalla Guardia Nino Galvagno, ed in rappresentanza della sezione Comunale di Biancavilla di
Federcaccia, il Vice Presidente Antonio Rao accompagnato dal Segretario Alfio Neri, mentre in
rappresentanza del Coordinamento Cacciatrici di Federcaccia Sicilia la Coordinatrice Romina
Patanè.

A conclusione dell’attività mattutina si è assistito, alla presenza dei Funzionari della Ripartizione Faunistico Venatoria di Catania, alla reimmissione in natura, di due esemplari di Gheppio che hanno spiccato il volo all’interno dell’area protetta del Parco Dell’Etna.

Nel pomeriggio le operazioni hanno avuto seguito sul lungomare di Fondachello di Mascali, dove oltre alla pulizia dei fondali marini, effettuata da squadre di Sub, si è provveduto a bonificare anche un tratto di spiaggia ricadente nella giurisdizione Comunale di Mascali.

Soddisfazione e gratitudine è stata espressa da Nello Di Bella, Presidente Provinciale di Federcaccia
Catania, per la partecipazione attiva all’evento che ancora una volta ha visto in prima linea
Federcaccia, impegnata a tutela della natura e dell’ambiente, nonché, della flora e della fauna
presente.

 

A.T.C. Regionali ed extra Regionali 2020/2021

ATC REGIONALI AMMESSI 2020/2021

GRAD. RESIDENTI AG1 2020-2021

GRAD. RESIDENTI AG2 2020-2021

CL 1 – ELENCO CACCIATORI REGIONALI AMMESSI

CL 2 – ELENCO CACCIATORI REGIONALI AMMESSI

GRADUATORI DEFINITIVA CACCIATORI REGIONALI 2020-2021 CT2

atc en 1 cacc_regionali SV 20_21 

atc en 2 cacc_ regionali SV 20_21

Cacciatori ATC regionali ME 2020-21

EXTRAREG ATC RG1 S.V. 20-21

EXTRAREG ATC RG2 S.V. 20-21

CACC.REG. 2020 2021  SR1

CACC.REG. 2020 2021 SR2

Elenco regionali ammessi A.T.C. TP1 di Trapani anno 2020-2021 

Elenco regionali ammessi A.T.C. TP2 di Trapani anno 2020-2021 

 

ATC EXTRA REGIONALI AMMESSI 2020/2021

GRAD. ATC EXTRA REG. AG1 2020-2021

GRAD. ATC EXTRA REG. AG2 2020-2021

CL1 – ELENCO CACCIATORI EXTRA-REG. AMMESSI

CL2 – ELENCO CACCIATORI EXTRA-REG. AMMESSI 

CACCIATORI EXTRAREGIONALI 2020-2021 CT2 

ATC EN1 elenco cacciatori extraregionali S_V 2020-2021 a

ATC EN2 elenco cacciatori extraregionali S_V 2020-2021

ELENCO ATC PA1 EXTRAR 20-21 

EXTRAREG ATC RG1 S.V. 20-21

EXTRAREG ATC RG2 S.V. 20-21

GRADUATORIA EXTRAREG SR1 20 21 

GRADUATORIA EXTRAREG SR2 20 21 

Elenco  Extraregionali ammessi A.T.C. TP1 di Trapani anno 2020-2021

Elenco Extraregionali ammessi A.T.C. TP2 di Trapani anno 2020-2021

 

 

 

 

IL RACCONTO Lo zio Peppino mi raccontò

Quattro ricercatori Norvegesi hanno dimostrato quanto è importante il contributo dei Cacciatori nello studio della Fauna Selvatica

STUDI E RICERCHE FAUNISTICHE E AGRO-AMBIENTALI. LA SCIENZA CONFERMA: FEDERCACCIA E’ SULLA STRADA VINCENTE

Da pochi giorni pubblicato sulla rivista scientifica “Global Ecology and Conservation”, uno studio di quattro ricercatori appartenenti a enti di studio norvegesi ha dimostrato quanto è importante il contributo dei cacciatori nello studio della fauna selvatica. Di seguito la traduzione del comunicato FACE su questa pubblicazione, un onore per Federcaccia vedere riconosciuti i lavori scientifici compiuti in questi anni. Per Federcaccia, il suo Ufficio Studi, le settoriali e associazioni consociate una grande soddisfazione e un ulteriore slancio per la ricerca, da tempo supporto indispensabile per la redazione dei calendari venatori e per l’obbiettivo raggiunto di avere portato il mondo dei cacciatori al ruolo di protagonisti nella gestione della fauna.

Il contributo dei cacciatori al monitoraggio della biodiversità in Europa

Monitorare la biodiversità in Europa richiede di norma un grande dispendio di tempo e di risorse economiche, e spesso i governi allocano limitate risorse per questa importante attività.

Un recentissimo studio scientifico pubblicato in aprile 2020 evidenzia quanto sia unico ed importante il ruolo che i cacciatori svolgono nel monitoraggio della biodiversità in tutta Europa.

Si possono contare principalmente 4 aspetti che rende questo impegnativo lavoro svolto dai cacciatori così utile alle autorità incaricate della gestione della fauna selvatica e per i ricercatori:

  1. Durante l’attività venatoria e nella gestione dei terreni di caccia, i cacciatori raccolgono dati di diversa natura su caratteristiche rilevanti per monitorare la biodiversità di un’area, come ad esempio popolazioni di specie, tratti di specie, composizione genetica o composizione delle comunità. Dal momento che i terreni di caccia coprono la maggior parte delle campagne europee, i cacciatori assicurano una raccolta dati adeguatamente rappresentativa e su larga scala.
  2. I dati derivati dall’attività venatoria possono fornire serie storiche che coprono differenti stagioni, anni o addirittura decenni, e sono estremamente utili nel monitorare come biodiversità ed ecosistemi mutano in un’area specifica.
  3. I cacciatori raccolgono dati caratteristici principalmente sulle specie cacciabili e quelle specie che sono facilmente identificabili con precisione. Il margine di errore o di dubbio nell’identificazione delle specie è perciò in questo caso molto bassa.
  4. Attraverso l’analisi di campioni biologici (ad esempio ossa di mascella, ali, tessuti) da animali raccolti, i cacciatori forniscono dati sulla demografia e sulla salute degli animali che altrimenti non sarebbero stati ottenibili.

“Un punto chiave del nostro studio è che la collaborazione tra cacciatori e scienziati è fruttuosa e dovrebbe essere considerata una partnership standard per la conservazione della biodiversità. Il risultato è che molte delle specie di selvaggina sono tra le specie di fauna selvatica meglio studiate che abbiamo in Europa” – afferma l’autore principale dello studio, Benjamin Cretois, ricercatore presso il Norwegian Institute for Nature Research.

In questo studio, Cretois e i suoi colleghi hanno studiato il contributo dei cacciatori al monitoraggio di cinque grandi gruppi di specie funzionali: “ungulati”, “grandi carnivori”, “uccelli acquatici”, “altri uccelli” e “piccola selvaggina”. I risultati indicano che in 32 delle 36 paesi europee è in atto un monitoraggio gestito dai cacciatori di almeno un gruppo di specie, il che sottolinea l’importante ruolo dei cacciatori nel processo di monitoraggio della biodiversità europea. Un ruolo che ora è riconosciuto dalla comunità scientifica.

“Pensiamo che la nostra ricerca abbia rivelato solo la punta dell’iceberg perché gran parte dell’attività di monitoraggio condotta dai cacciatori non è facilmente accessibile agli scienziati. Speriamo che questo studio possa stimolare una maggiore collaborazione tra cacciatori e ricercatori, portando benefici ad entrambi!” – afferma il co-autore John Linnell, ricercatore senior presso il Norwegian Institute for Nature Research.

 

 

 

Continua la collaborazione tra il Comune di Biancavilla e Federcaccia Catania

SEZIONE PROVINCIALE DI CATANIA

Settore Protezione Civile ed Antincendio

Catania 17 Maggio 2020

C O M U N I C A Z I O N E  A L L A  S T A M P A

Emergenza Covid-19

Federcaccia Catania impegnata con il proprio Personale nella distribuzione delle mascherine alla Popolazione.

Ulteriore incarico a Federcaccia Catania – Settore Protezione Civile ed Antincendio, in questo periodo emergenziale, da parte del Comune di Biancavilla (CT), rappresentato dal Sindaco Antonio Bonanno.

Infatti il personale di Federcaccia Catania è da diversi  giorni impegnato, sotto il Coordinamento del Geom. Paolo Pinnale, Responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile, nella distribuzione delle mascherine chirurgiche monouso inviate dalla Regione Siciliana.

A seguito di un briefing avvenuto nei giorni scorsi, presso i locali del Centro Operativo Misto di Biancavilla, alla presenza dell’Assessore Comunale alla Protezione Civile Francesco Privitera, al gruppo sono state affidate oltre tremiladuecento mascherine che sono in distribuzione, porta a porta, nel centro storico della Città di Biancavilla.

Soddisfazione è stata espressa da Giuseppe Scandurra, Direttore Responsabile del Settore Protezione Civile ed Antincendio di Federcaccia Catania, che personalmente sta seguendo l’evolversi delle operazioni essendo in costante contatto con il personale impegnato nella distribuzione.

 

 

LE NOSTRE RICETTE. Agnello al forno mielato

LE RICETTE DEI CACCIATORI/2 a cura di Pietro Tulumello

Foto P. Tulumello

Tagliare a pezzi la carne di agnello e rosolarli con olio d’oliva abbondante per alcuni minuti. Successivamente sistemare tutto in una teglia (alta) con tutti gli aromi, i pomodorini tagliati a metà e parte dell’olio della frittura spennellata sulla carne.
Mettere la teglia al forno (200 gradi) e far cuocere per 15/20 minuti.
In attesa della cottura, diluire in tazza il miele con una grappa intensa e bagnare la carne in cottura.

Il piatto va servito a tavola caldo, accompagnato da un contorno di patate al forno e da un Nero d’avola siciliano intenso e profumato.

INGREDIENTI (per 4 persone):

1 kg di agnello, olio d’oliva, 3 pomodorini ciliegino, alloro, rosmarino, 3 cucchiai di miele, 1 bicchiere di grappa

Il mondo venatorio: facciamo ripartire il settore

Le associazioni venatorie riconosciute e il CNCN si rivolgono al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alle Istituzioni per chiedere attenzione verso una parte importante del sistema economico-sociale del Paese

Roma, 29 aprile 2020 – Mentre il Paese si prepara a una pur graduale ripresa delle attività produttive, anche il mondo venatorio rappresentato dalle Associazioni Riconosciute (Federazione Italiana della Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, ANUUMigratoristi, Italcaccia, Ente Produttori Selvaggina) e dal CNCN-Comitato Nazionale Caccia e Natura, è impegnato in una intensa attività a sostegno del settore, ponendosi come interlocutore autorevole nei confronti del Governo e delle Regioni.

Fra le molte iniziative, la Cabina di regia del mondo venatorio ha chiesto un incontro al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per confrontarsi direttamente con lui sulle criticità che hanno colpito il settore rappresentato, e ancor più sulle possibilità di contribuire concretamente al rilancio di una attività che è parte rilevante del tessuto socio economico rurale, artigianale, industriale e commerciale italiano. Con l’occasione, è stato sottolineato l’importante contributo che il comparto ha offerto nel fronteggiare l’emergenza, attraverso tutte le attività di volontariato e supporto alle comunità sul territorio e gli ingenti contributi economici destinati soprattutto alla sanità. La Cabina di regia si è poi rivolta ai Presidenti delle Regioni e Province autonome per sollecitare la ripresa urgente degli interventi di contenimento e controllo della fauna selvatica al fine di evitare ulteriori gravi danni alle produzioni agricole, affiancando la regolare apertura della stagione della caccia di selezione. Entrambe le attività peraltro si svolgono singolarmente e quindi rientrano appieno nei protocolli dettati dal Governo per le attività all’aperto.

Allo stesso modo è stata chiesta la riapertura delle diverse zone di addestramento e allenamento cinofile, con la possibilità di svolgervi attività sportiva o motoria all’aperto in forma singola, così come già stabilito da alcune Regioni, consentendo a proprietari e addestratori di spostarsi all’interno della propria regione di residenza per compiere tutte quelle attività essenziali al benessere animale messo a rischio dalla mancanza delle necessarie attività motorie.

Il dialogo con le Istituzioni, da più parti tempestivamente attivato, è quotidianamente in corso per assicurare la redazione e l’approvazione dei Calendari Venatori per la prossima stagione, dando così certezza del diritto e garanzie per il proseguo dell’attività venatoria a tutti i praticanti.

Componenti della cabina di regia del mondo venatorio:  Federcaccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, Italcaccia, Ente Produttori Selvaggina, CNCN (Comitato Nazionale Caccia Natura).

Federcaccia Catania impegnata a supporto del Servizio di Protezione Civile del Comune di Biancavilla

Collaborazione tra Comune e Federcaccia Catania

Federcaccia Catania-Settore Protezione Civile ed Antincendio ha dato la disponibilità al Sindaco del Comune di Biancavilla, provincia di Catania, al fine di supportare, in questo periodo emergenziale, l’Ufficio Comunale di Protezione Civile.
E’ stato il Sindaco Antonio Bonanno in persona a consegnare ufficialmente nelle mani di Giuseppe Scandurra, Direttore Responsabile del Settore Protezione Civile ed Antincendio di Federecaccia Catania, la lettera di incarico con la quale è richiesta la collaborazione al fine di poter divulgare, presso le attività commerciali, l’Ordinanza Sindacale n.32 del 09/04/2020 avente ad oggetto “Misure di contenimento per il contrasto sul territorio comunale della diffusione del Virus Covid-19 Sanificazione degli Esercizi Commerciali.”
Il personale sarà impegnato, sotto il coordinamento del Geom. Paolo Pinnale, responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile, oltre che nella diffusione dell’Ordinanza, anche per eventuali compiti che si riterrà opportuno affidare.
Il servizio di consegna dell’Ordinanza viene svolto in sinergia con la G.E.P.A. Sicilia nella persona del Presidente Placido Petralia.